Dopo il disastroso incontro nello Studio Ovale americano, Zelensky tende la mano agli Stati Uniti e al Presidente Trump dopo lo stop ai rifornimenti di armi all’Ucraina. “Il nostro incontro alla Casa Bianca non è andato come avrebbe dovuto», ha scritto su X il leader ucraino, “è deplorevole che sia andata in questo modo ed è tempo di sistemare le cose. Vorremmo che la cooperazione e la comunicazione future fossero costruttive”. Parole chiare che vogliono a tutti i costi ricucire il doloroso strappo di qualche giorno fa.
“Il mio team ed io siamo pronti a lavorare sotto la forte leadership del presidente Trump per ottenere una pace duratura”, ha proseguito Zelensky.
“Siamo pronti a lavorare rapidamente per porre fine alla guerra e le prime fasi potrebbero essere il rilascio dei prigionieri e la tregua nel cielo (divieto di lancio di missili, droni a lungo raggio, bombe sulle reti energetiche e altre infrastrutture civili) e la tregua in mare immediatamente, se la Russia farà lo stesso. Quindi vogliamo procedere molto rapidamente in tutte le fasi successive e lavorare con gli Stati Uniti per concordare un solido accordo finale”.












