White Rabbit Red Rabbit sbarca a Cagliari

Sbarca a Cagliari WHITE RABBIT RED RABBIT – il progetto firmato 369gradi – in collaborazione con il CeDAC e con la “complicità” di Lucido Sottile: quattro appuntamenti al Teatro Civico di Castello con altrettanti artisti che daranno voce al monologo di Nassim Soleimanpour – in una performance unica e irripetibile. In scena Tiziana Troja, Elio Turno Arthemalle, Michela Sale Musio e Gianni Dettori


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WHITE RABBIT RED RABBIT è un esperimento sociale in forma di spettacolo prodotto in Italia da 369gradi e presentato a Cagliari dal CeDAC Sardegna e promosso con la complicità di LucidoSottile. Il Teatro Civico di Castello ospiterà per la prima volta una rassegna di quattro appuntamenti con attrici e attori significativi per la città: Tiziana TrojaElio Turno Arthemalle,Michela Sale Musio e Gianni Dettori.

Ognuno di loro un’unica volta, senza regia e senza prove, aprirà la busta sigillata che contiene il testo già sul palco e ne condividerà il contenuto con il pubblico. Una sedia, un tavolo, due bicchieri, gli orpelli concessi. Il qui e ora nella sua massima espressione. Ci sono delle regole da rispettare per chi accetta la sfida: chi decide di portarlo sulla scena non può averlo visto prima. Deve arrivaresul palco portando in dote coraggio e leggerezza, intraprendenza, ironia ed intelligenza.

WRRR – i conigli sono arrivati a Cagliari: dopo l’Aperitivo con gli artisti – martedì 17 luglio alle 19.30 all’ExMà di Cagliari – negli spazi di RadioX Social Club – per la presentazione del progetto in compagnia di Tiziana Troja e Michela Sale MusioElio Turno Arthemalle e Gianni Dettorinonché di Valeria Orani – direttrice generale di 369gradi il prossimo appuntamento sarà al Teatro Civico di Castello – sabato 21 luglio alle 21.30 con Tiziana Troja alle prese con il “mistero” di“WHITE RABBIT RED RABBIT”.

WHITE RABBIT RED RABBIT è un testo teatrale scritto dall’iraniano Nassim Soleimanpour nel 2010, all’età di 29 anni, in un momento in cui non aveva possibilità di comunicare con l’esterno del suo Paese. Non è un testo politico e non deve essere descritto come tale, il suo contenuto è metaforico e distante da ogni orientamento politico. Tutti i media e i giornalisti non possono trascurare il fatto che l’autore sia nato in Iran. La richiesta ai giornalisti che lo vedono è che siano attenti e prudenti nei loro resoconti ed articoli per non causare danni all’autore, che oggi vive a Berlino. Si chiede inoltre di non svelare il contenuto del testo, di non scrivere recensioni in senso ‘tradizionale’ma di porre l’accento sul fatto che, nonostante tutte queste premesse, WHITE RABBIT RED RABBIT è prima di tutto il sogno realizzato di un dialogo impossibile, un gioco teatrale contro ogni censura e ogni distanza geografica e culturale, un incontro ravvicinato che lascia tracce profonde, perché mette sullo stesso piano emotivo autore, attore e spettatore.

WHITE RABBIT RED RABBIT attraversa il mondo dal 2011, anno in cui ha debuttato all’Edimburgh Fringe Festival, è stato tradotto in 25 lingue e conta più di mille repliche in tutti i continenti. È un esperimento importante non solo sul fronte artistico, ma anche su quello organizzativo e produttivo. 369gradi, diretta da Valeria Orani, struttura riconosciuta nell’ambito dell’innovazione culturale, grazie a questo esperimento rompe le regole tradizionali del mercato e mette in atto un dialogo che vede coinvolti in egual misura Teatro, Artista e Produzione. All’estero,WHITE RABBIT RED RABBIT ha avuto interpreti celebri e meno celebri tra cui citiamo tra gli altri Sinead Cusack, Whoopi Goldberg, Ken Loach.

In Italia, ad oggi, è stato interpretato e vissuto da Fabrizio Gifuni a Firenze, Emma DanteDavide EniaVincenzo Pirrotta a Palermo, Iaia ForteEnrico IannielloGiovanni EspositoGabriele RussoCristina Donadio e Giovanni Ludeno a Napoli, Fausto Russo AlesiGioele DixLella CostaMarco CacciolaAlessandra FaiellaArianna ScommegnaFederica Fracassi a Milano,Antonio CataniaDaria De FlorianVinicio MarchioniMaurizio RippaSylvia De Fanti,Daniele ParisiLino MusellaElena Di Cioccio a Roma, dunque anche ripetendosi più volte nella stessa città, a testimonianza della sua natura di rito sempre uguale e sempre diverso, è capace di creare nel tempo un interesse vivo, sempre più dilagante.


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