In dieci minuti, secondo più secondo meno, si può arrivare a piedi da Piazza Garibaldi all’inizio del Corso Vittorio Emanuele, a Cagliari. Ed è la sera della vigilia di Natale 2021. Un anno fa la città era in zona rossa, si potrebbe dire che dodici mesi dopo lo scenario è da zona gialla rafforzata, nonostante la pienissima zona bianca. Niente folla, in piazza Garibaldi qualcuno rimane ancora affascinato da un video mapping sparato sulle mura della scuola Riva che sembra essere un piccolo e insufficiente ripiego al clima di sconforto che si sta ancora vivendo. Il Governo Draghi ha diramato solo da poche ore le nuove regole anti Covid, predicando “prudenza” a sessanta milioni di italiani alle prese, da quasi due anni, con l’incubo del virus. In via Garibaldi, alle 18, ci sono già dei negozi chiusi, la banda musicale assoldata dal Comune suona quasi per pochi intimi che, distratti, buttano uno sguardo. Le mani di chi passeggia a poche ore dal Natale, nel centro di Cagliari? Più vuote che piene, a riprova che non c’è la corsa all’ultimo regalo.
Via Mann conferma il trend e in piazza Yenne – così come in piazza Garibaldi – fanno buoni affari solo i baristi e i titolari dei locali. Uno spritz o quattro chiacchiere con gli amici costano poco. E nel Corso pedonale, bastano meno di due minuti ad andatura lenta per superare le casette di Natale, nessun pienone prima di arrivare nella seconda metà del viale dove il buio è evitato solo da luci e luminarie. Molti ristoranti restano chiusi, le luci di una tabaccheria e due negozi non food – uno di vestiti e una gioielleria – non bastano a tenere “accesa” la strada. Qualcuno, forse tanti avranno già acquistato i regali nei giorni scorsi, qualcun altro si sarà affidato a internet. Ma la rete e il popolo del “regalo comprato” in anticipo esistevano anche due anni fa, nel 2019, quando il Covid era un termine sconosciuto a tutti. E la sera del 24 dicembre la gente in giro era di più.










