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di Francesco Accardo – Cambiavento
Alle pendici del colle di San Michele, affacciato su via Jenner e proprio a poche centinaia di metri dall’ospedale Brotzu, sorge lo scheletro di una megastruttura sanitaria mai completata: si tratta di 53mila metri cubi di cemento, ferri e mattoni forati, completamente abbandonati su una superficie di poco meno di 3 ettari.
LA STORIA. Il 28 gennaio 1991 il Consiglio Comunale ha approvato il progetto di una immensa struttura sanitaria privata(la più grande clinica della città) specializzata e convenzionata per la lungodegenza dei malati provenienti da altre strutture, pubbliche o private. Ma dopo la realizzazione delle strutture di base, dei vani scala e dei vani ascensori, la costruzione ha subito un arresto inspiegabile e la struttura è rimasta completamente abbandonata, comportando un gravissimo rischio per l’ambiente e per le persone. La recinzione non esiste più e le elementari misure di sicurezza sono completamente disattese: si può infatti finire dentro un buco senza nemmeno accorgersi, si può inciampare su uno dei migliaia di ferri d’armamento delle strutture ed è facilmente possibile imbattersi in tossicodipendenti e balordi. Tutto attorno è una immensa discarica: copertoni, tavolati, giocattoli, vestiti, sedie, eternit, vecchi elettrodomestici.
A chi appartiene la struttura? Quali sono i motivi alla base dell’interruzione? In che modo l’attuale Giunta Comunale, che con diversi suoi esponenti già nel 2010 in un’interrogazione depositata in consiglio avevano denunciato il pesante impatto della struttura sul colle di san Michele, intende salvaguardare il valore paesaggistico del colle?
Gli uffici di competenza verifichino la proprietà e procedano con l’ordine di demolizione e il totale ripristino dei luoghi oppure la struttura venga affidata a un imprenditore che possa concludere i lavori e realizzare un’opera che garantisca posti di lavoro per i Cagliaritani. In 25 anni non si è stati capaci di dare una conclusione. È il momento che accada.