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Segnali di lenta ripresa per quel che riguarda il futuro grigio degli ex lavoratori Sigma, a casa senza lavoro e stipendio dopo il tracollo dell’azienda, che in pochi mesi ha chiuso diversi punti vendita nel cagliaritano. In questi giorni, per i sindacati di categoria si prospetta un lavoro serrato per le trattative tuttora in essere con altrettanti investitori sardi che vorrebbero prendere le redini della catena dei market. Qualche spiraglio di luce insomma, si vociferano nomi più o meno attendibili, imprenditori sardi che sarebbero pronti ad investire capitale per il riassorbimento dei lavoratori e ridare slancio economico e commerciale ad una realtà oggi in triste declino ed agonizzante: «Attualmente i 60 dipendenti residui dei supermercati “Metide”, attendono la firma dell’accordo di cessione dei negozi, saranno giornate decisive per il loro futuro e per il pagamento delle retribuzioni e liquidazioni arretrate – ha sottolineato Cristiano Ardau, segretario generale Uil-Tucs Sardegna – ad’oggi gli otto negozi chiusi da settimane, sono il triste epilogo di una società moribonda da diverso tempo. Troppi gli errori commessi in passato che hanno determinato perdita di clienti e fatturato. Inoltre, le vicende sindacali del Cedi Sardegna di Codrongianos hanno accelerato il declino di “Metide”. A Luglio si erano registrati 35 licenziamenti e la scorsa settimana, altri 70. Solo la cessione potrà dare una svolta a questa triste ma tipica del settore commercio. Come Uil – Tucs siamo in costante contatto con la proprietà e gli operatori che intendono acquisire i negozi. Il processo di acquisizione non può subire rallentamenti visto che i dipendenti sono in ferie forzate e senza soldi da mesi. Ormai non si contano più gravi di casi difficoltà economica e familiare dei dipendenti con gravi problemi di sussistenza. Una vertenza significativa del settore, in grande difficoltà da troppo tempo». (Alessandro Congia Castedduonline.it)