Valentina Pitzalis, la cagliaritana sopravvissuta al femminicidio: “Mi sento Wonder Woman, grazie a tutti”

La 38enne nata a Cagliari e rimasta vittima del tentativo di ucciderla da parte del marito che diede fuoco alla loro casa di Carbonia, ha parlato in una fiera a Bologna della sua nuova mano bionica con cui sta imparando a familiarizzare. Costata 40mila euro, permetterà a super Vale, che porta su di sé i segni indelebili delle fiamme, di fare molte cose finora per lei impossibili


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Quattordici modelli di presa e ricaricabile attraverso una porta usb, la mano bionica ricevuta lo scorso 17 dicembre ha cambiato la vita a Valentina Pitzalis, la 38enne nata a Cagliari devastata al volto e al corpo dalle fiamme con cui l’ex marito aveva tentato di ucciderla, causandole la perdita della mano, nella loro casa di Carbonia. Da allora sono passati dieci anni, Valentina ha sempre raccontato la sua storia mettendoci la faccia e diventando il simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Oggi, raggiante e ribadendo di sentirsi una Wonder Woman come già aveva detto uscendo dalla clinica torinese con il suo braccio tutto nuovo, oggi Valentina ha spiegato tutte le funzionalità del nuovo arto sinistro grazie alla mano bionica Nexus con cui ha ormai familiarizzato.

Ospite di Exposanità a Bologna, nello stand di Officina Ortopedica Maria Adelaide, Valentina ha detto di essere felicissima ed emozionata. Dando ancora una volta, come spesso ha fatto sui suoi social, lezione di dignità e coraggio. “Per me è un sogno che finalmente si avvera. Dopo 10 anni, ho di nuovo la mano sinistra e non vedo l’ora di imparare ad usarla al meglio. Ringrazio la mia famiglia, le persone a me care, le associazioni, in primis Fare x Bene, che mi hanno permesso di percorrere la strada, spesso in salita, per arrivare fino a qui. Ancora ho molto da fare e realizzare, ma ora posso dire di essere una vera Wonder Woman!”.

Valentina è la prima persona in Italia ad aver ricevuto una mano bionica e a poter utilizzare uno strumento definito “straordinario” dal direttore della clinica che ha realizzato l’arto per Valentina, che le consentirà di migliorare la qualità della vita e svolgere tutte le azioni nella sua quotidianità.

Dopo 10 anni, un sogno che si realizza: l’arto ha un costo di 40mila euro, 15 mila rimborsati dalla Asl e il resto pagato grazie a una raccolta fondi.

Dieci anni fa Valentina, nata a Cagliari, scampò al tentativo di ammazzarla da parte del marito, che per riuscirci appiccò il fuoco alla casa dove vivevano insieme. A morire fu lui, Manuel Piredda, il 17 aprile del 2011: i suoi parenti denunciarono però Valentina, viva ma devastata dai segni del fuoco, accusandola di aver appiccato l’incendio per uccidere il marito. La vicenda venne archiviata nell’ottobre scorso: i giudici stabilirono che fu Manuel a mettere fuoco alla casa perché voleva ammazzarla. Da allora, la sua testimonianza e la sua lotta in difesa delle donne vittime di violenza non soi sono mai fermate.

 

 


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