“Una sola famiglia umana: cibo per tutti, è compito nostro”. È il titolo della campagna nazionale di sensibilizzazione e formazione promossa dalla Caritas Italiana, dalla Focsiv e da altri organismi, associazioni e movimenti cattolici italiani per rispondere unitariamente all’appello del Papa «a dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo». Un appello che Papa Francesco aveva lanciato in un videomessaggio lo scorso 10 dicembre per l’avvio della campagna internazionale sul diritto al cibo promossa da Caritas Internationalis.
Tre i filoni tematici in cui si articola la campagna: cibo giusto per tutti, una finanza etica al servizio dell’uomo, relazioni di pace, che dovranno essere tradotti in impegno sociale e politico anche nel territorio regionale grazie a percorsi di formazione, partecipazione attiva, mobilitazione. Insegnanti, educatori, animatori, catechisti sono le categorie interpellate in via prioritaria, unitamente ai giovani imprenditori presenti nei diversi settori produttivi. Si tratta di una campagna caratterizzata da una mobilitazione diffusa: è importante allargare la rete, promuovendo le adesioni di tutte le realtà territoriali.
Per aderire all’iniziativa si può scrivere a: [email protected]
La campagna è stata presentata stamattina dalla Caritas Sardegna, nel Seminario Arcivescovile di Cagliari, in un incontro coordinato da Don Angelo Pittau, delegato del GREM (Gruppo regionale educazione alla mondialità di Caritas Sardegna). ‘Si tratta di un’iniziativa che si colloca dalla parte dei poveri – ha spiegato Don Pittau – favorendo l’incontro nella solidarietà’.
Sulla cultura della solidarietà ha insistito mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda, che ha sottolineato che questa campagna può costituire per ognuno un’occasione per crescere in una ‘cultura della solidarietà’ che passi da gesti sporadici a una dimensione sistematica e quotidiana della vita, di cui non si può fare a meno. Proprio la solidarietà, ha ricordato l’Arcivescovo, è indispensabile per uscire dalla crisi -le cui case sono non solo materiali ma culturali-e per favorire la ripresa del paese.
mons. Miglio ha evidenziato inoltre l’importanza dell’informazione su questi temi partendo dalla creazione di una rete tra i media del mondo ecclesiale, grazie alla presenza di fonti dirette, rappresentate dai sacerdoti, suore e laici impegnati quotidianamente in situazioni di povertà sul territorio regionale e all’estero.
Solidarietà strettamente legata alla giustizia sociale, come ha ricordato Fabrizio Cavalletti, responsabile dell’Ufficio Africa di Caritas Italiana, attraverso un impegno che deve partire dalla dimensione personale, per poi diffondersi tra le comunità locali e politiche. ‘Occorre rimettere al centro la relazione con l’altro – ha detto Cavalletti – come elemento chiave del benessere’.
Solidarietà, cooperazione e coerenza sulle scelte politiche sono i punti affrontati da Attilio Ascani, direttore Focsiv: ‘Occorrono politiche globali che rimettano al centro l’uomo, la dignità e i diritti delle persone’.
Una campagna importante nel territorio regionale, come sottolineato da Don Marco Lai, delegato regionale Caritas. ‘Questa campagna ci deve coinvolgere di fronte ai problemi non solo economici delle famiglie sarde ma a quelli globali, con cui entriamo in contatto da vicino, attraverso il fenomeno dell’immigrazione forzata. Occorre recuperare corresponsabilità, essere presenti nei tavoli istituzionali’. Ancora, il riferimento alla crisi ‘alimentare’: il 70% degli interventi effettuati dalla Caritas sarde riguardano i beni e servizi materiali, di cui il 90% legati alla consegna dei viveri. Di fronte a questa crisi, la Caritas regionale è impegnata in alcuni progetti, come ‘Alimentis’, contro gli sprechi alimentari, e ‘Tutti con Caritas’, mirante a creare una rete solidale tra imprese, attraverso un ‘circuito virtuoso’ che tutela la produttività.
Nel quadro della campagna saranno promosse diverse iniziative nel territorio regionale, grazie al coinvolgimento delle singole diocesi, enti, associazioni e organizzazioni locali (il calendario sarà di volta in volta consultabile sul sito www.caritassardegna.it).A settembre, sarà organizzato un momento unitario regionale, in cui, nelle principali città sarde, saranno raccolte le firme di adesione alla campagna.












