Ucciso a fucilate, Gairo sotto choc per Riccardo Muceli: ritorna l’incubo della faida

L’allevatore 38enne era incensurato, ad assassinarlo potrebbe esser stato più di un killer. Indagini a tappeto dei carabinieri, il dolore del sindaco Lorrai: “Non rivedrò più un mio amico, non ci sono parole: fedà, ti abbraccio”.


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È un risveglio all’insegna del dolore quello di tutta Gairo. La comunità è sconvolta per l’omicidio di Riccardo Muceli, il pastore trentottenne caduto sotto i colpi di fucile sparati, forse, da più persone proprio mentre, al volante del suo pick up, stava tornando a casa. Celibe, Muceli lascia gli anziani genitori e tanti parenti. I carabinieri vanno avanti con le indagini, il riserbo è massimo. Ciò che sinora si sa è che la vittima fosse incensurata, il suo nome era sconosciuto alle Forze dell’ordine. L’agguato avvenuto nelle campagne di Jerzu fa ripiombare i residenti gairesi nell’incubo della faida: tra il 2014 e il 2015, infatti, erano stati uccisi tre allevatori, un quarto si era salvato per miracolo.

Sotto choc e addolorato il sindaco di Gairo, Sergio Lorrai: “È difficile da realizzare. Ci vorrà tempo per metabolizzare quanto accaduto: non rivedere il compagno di classe e amico d’infanzia, andato via, così.

Non ci sono parole. Resta il silenzio.
Fedà, ti abbraccio, mi stringo alla tua famiglia”, così il sindaco, in un post scritto su Facebook. “Mi raccomando, dai loro la forza per superare questa tragedia. Dai la forza alla comunità, che oggi piange e soffre per la tua mancanza. Mi servirà anche il tuo aiuto per affrontare questa difficile situazione. Io ti ricorderò come nella foto da te postata qualche giorno fa nel gruppo dei ‘Fedali’, dove siamo piccoli, allegri e spensierati”.


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