Truzzu contro Solinas: “Lo stadio si fa a Sant’Elia: a Su Stangioni costerebbe 300 milioni di euro”

Il primo cittadino in aula attacca il governatore che non ha finanziato il progetto del Comune e ragiona sul trasferimento della casa dei rossoblù: “Servirebbero almeno 300 milioni, 6 anni di pianificazione e 3 di costruzione. Con anni di lavoro buttati via. Cambiare luogo significa non fare lo stadio”


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Stadio a Su Stangioni? Si potrà fare tra 3 anni e costerà almeno 300 milioni di euro. Almeno secondo i calcoli del sindaco Paolo Truzzu che oggi ha attaccato duramente il presidente della Regione Christian Solinas che ancora non ha stanziato i 50 milioni per la realizzazione del nuovo stadio a Sant’Elia e che sta ragionando sull’ipotesi di realizzare un nuovo impianto accanto alla Motorizzazione Civile tra la 554 4 la 131 dir.

“Dietro la scelta dello stadio a Sant’Elia c’è il lavoro di tante persone” ha dichiarato Truzzu, “un lavoro lungo che ha coinvolto due amministrazioni di colore diverso: una di centrosinistra e una di centrodestra. Sia in comune che in Regione. Riunioni, atti, conferenze di servizi, valutazioni economiche e ambientali. Decisioni e atti amministrativi che hanno visto sempre il pieno coinvolgimento degli uffici regionali. Il lavoro di due consigli comunali, che si sono espressi più volte, senza dubbi, sull’ubicazione dello stadio a Sant’Elia. E di cui, da sindaco, difendo le competenze e le prerogative, perché è il consiglio comunale che decide la pianificazione urbanistica, che decide dove ubicare le opere pubbliche. La decisione, a mio parere saggia, di tutti gli attori, di rinunciare a un nuovo centro commerciale. La necessità, chiesta dalla FIGC, di passare da uno stadio di 20 mila posti a uno di 30 mila. Aggiungo che c’è anche il lavoro del Cagliari Calcio, che è stato autorizzato, sempre da questo consiglio comunale, a presentare un project financing e in questi anni ha speso tempo e denaro per realizzare un progetto sulla base delle indicazioni del Comune e della Regione.

Ecco perché lo stadio deve essere fatto a Sant’Elia. E la scelta”, aggiunge, “deve essere presa adesso per non perdere il treno degli Europei 2032, che porterebbe investimenti importanti per le infrastrutture dell’Isola e un indotto alla nostra Sardegna di centinaia di milioni. In piena linea con la strategia seguita dalla Regione in questi anni: investire sulle manifestazioni sportive per attrarre turismo”.

Il sindaco ricorda che il nuovo stadio a Sant’Elia non è solo un’opera pubblica di proprietà del comune di Cagliari, in concessione a colui che si aggiudicherà la gara, non è solo un’opera pubblica per la Sardegna, ma anche parte di un progetto di rigenerazione del quartiere che si ricollegherebbe alla città, diventando un grande hub sostenibile, sportivo, culturale e sociale, vissuto ogni giorno e non una volta ogni due settimane.

E arriva poi  a Su Stangioni. “Si parla (poiché non ho visto alcun documento ufficiale) di un progetto da 70 milioni”, aggiunge il sindaco; “nNon conosco il progetto perché niente risulta depositato presso i nostri uffici, quindi potrei fare valutazioni parziali e mi scuserete, ma mi viene da dire subito che il costo di uno stadio non varia dal quartiere in cui si colloca. Inoltre, a prima vista, non si è fatta alcuna valutazione dei costi, oltre che dei tempi, degli espropri di terreni privati, di ingenti opere di urbanizzazione, di strade e parcheggi da costruire, delle spese di bonifica dell’area, di quelle di mitigazione del rischio idrogeologico, del sistema di trasporto pubblico da organizzare. Servono almeno 300 milioni dicono i tecnici, con un tempo di pianificazione di 5/6 anni come minimo. A cui si aggiungono almeno 3 anni di costruzione. Con gli Europei persi, perché entro il 14 di Febbraio 2023 il Comune deve siglare la convenzione con la FIGC. Con anni di lavoro buttati via”.

Chiede invece 50 milioni da spalmare in tre anni, “che sono nella disponibilità della Regione. Siamo pronti a ragionare su tempi e modi perché abbiamo sempre fatto della leale collaborazione istituzionale la direttrice a cui ispirare i nostri comportamenti e le nostre scelte. Ma cambiare luogo, significa non fare lo stadio. Con il rischio concreto di non fare nulla, certi di pagare alto il prezzo politico di un’occasione mancata”.

Tutta l’opposizione ha appoggiato sostanzialmente la linea del primo cittadino e ha attaccato duramente Solinas.

 

 


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