Quando la passione supera ogni ostacolo, anche i limiti dati da una disabilità ma, soprattutto, abbatte i pregiudizi, altrui. “Mi dispiace ma per realizzare il make up una truccatrice deve lavorare in piedi” questa la risposta ricevuta da una scuola a cui si era rivolta Raffaella Cotza, 30 anni, di Settimo San Pietro, costretta su una sedia a rotelle praticamente dalla nascita. Non un limite per lei, spesso per gli altri. Nel suo cuore un grande sogno: diventare una truccatrice professionista. Un sogno destinato quasi a spezzarsi per tutti i no ricevuti in questi anni.
“Ho sempre avuto una grande passione per i trucchi, fin da quando ero piccola amavo giocare con quelli finti e truccare tutti, una passione che è diventata sempre più grande – racconta Raffaella-. Passavo le ore a provare su me stessa, così ho imparato a mettere la matita, l’ombretto, il mascara nonostante le difficoltà dovute alla mia condizione. Pian piano sono riuscita ad affinare la tecnica. Volevo però seguire un corso professionale per imparare tutte le tecniche teoriche e pratiche- continua – Spinta anche da parenti e amici, ho cercato quindi un corso o una scuola in Sardegna che potessero accogliermi ma chi per un motivo per un altro mi ha detto di no: “perchè questo lavoro si fa in piedi”, “perché non c’erano più posti” o “per via delle barriere architettoniche”.
Per un po’ di tempo Raffaella ha dovuto soffocare questo suo desiderio, le avevano fatto perdere la fiducia e per qualche anno si è dedicata altri lavori ma non era felice. Ma non ha perso tutte le speranze, grazie al suo carattere forte e combattivo ci ha riprovato fino a quando lo scorso aprile ha trovato una scuola di make up a Cagliari. “Ho preso coraggio e mandato una mail spiegando la mia condizione. Non avevo grandi speranze dopo le tante delusioni, con mia sorpresa invece ho ricevuto subito un riscontro positivo con l’opportunità di seguire un corso. In questa scuola ho trovato un’insegnante e dei collaboratori molto sensibili. Sono davvero felice per l’opportunità che mi è stata data, voglio ringraziare Stefania e Alessandro perchè hanno fatto sì che il mio sogno si potesse realizzare: sono stati in grado di leggere non solo i miei occhi ma anche la mia anima. Mi hanno dato la possibilità di volare verso il mio sogno più grande, che sto realizzando. Ho iniziato a lavorare e sto avviando delle collaborazioni. Sono stata scelta anche come make up artist ufficiale per un importante evento che si terrà in Sardegna”. Per adesso però non ci più dire di più, anche per scaramanzia.
Quella di Raffaella è una storia di grande forza di volontà, di determinazione, di superamento dei propri limiti che racconta ancora purtroppo dei tanti pregiudizi con cui le persone diversamente abili devono fare i conti nella nostra società.












