Buio, sporco e vandalizzato: disastro a Terrapieno a Cagliari

Poca luce e tanti vandali, sporcizia e occupazioni abusive nei giardini e marciapiedi da sistemare. Enrica Anedda: “La giunta Zedda ha tagliato le piante e non le ha sostituite”. Poi: “Risistemate le targhe che intitolano il Terrapieno a Endrich. Ed evitate i commenti maliziosi relativi al fatto che fosse mio nonno e che io ho lo studio legale là vicino”


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Disastro Terrapieno a Cagliari. Sopralluogo congiunta tra commissioni Cultura e Mobilità in vile Regina Elena. Il percorso realizzato da Ubaldo Badas che da piazza Marghinotti sale fino ai Giardini Pubblici, passando per Terrapieno, per i Giardini sotto le mura, gli ex Giardini del Charanga e la ex scuola Mereu, uno degli angoli più belli e suggestivi della città è gravemente abbandonato

“Non possiamo più chiudere gli occhi di fronte al suo decadimento”, dichiara nella propria pagina Facebook Enrica Anedda, presidentessa della commissione Cultura, “durante la commissione è emerso che i lavori complessivi sono molto costosi e richiedono lungo tempo. Il sindaco per fortuna sembra ben intenzionato ed è già alla ricerca dei fondi necessari.  Bisogna però fare qualcosa subito.

Così durante la riunione abbiamo strappato agli Assessori presenti, Alessio Mereu e Paola Piroddi, la promessa di agire anche in giunta tempestivamente per porre rimedio a tutto quanto possibile nell’immediato”.

Tanti i problemi: l’illuminazione è insufficiente e favorisce i numerosi atti di vandalismo, sporcizia ovunque, occupazioni abusive nei giardini sotto la scuola, scritte dei writers e marciapiedi da sistemare.

“Non solo: devono essere risistemate le targhe che intestano Terrapieno a Enrico Endrich”, aggiunge la Anedda, “che ebbe la visione e la volontà di destinare quella zona a un viale così bello affidando il progetto a Badas e così fortunatamente per noi, evitando che i palazzinari degli anni 60 vi costruissero altri orribili palazzoni, complici politici insensibili alla bellezza. Di conseguenza è urgente anche installare alcune telecamere per allontanare i numerosi teppisti che da anni fanno da padroni giorno e notte. Ultimo ma non meno importante: sostituire al più presto le palme e gli altri alberi abbattuti dalla amministrazione Zedda per fine vita o malattia: ci sono ceppi dappertutto che trasmettono un senso di desolazione.

Il dirigente del Verde ha parlato della inopportuna sostituzione con alberi della stessa specie; ha spiegato i problemi delle radici per la pavimentazione, ha accennato quindi alla possibilità di piantare per ora eventuali arbusti o anche semplici piante di fiori, come ho suggerito anche io: basta che lo spazio ritorni ridente e accogliente da subito. E basta anche con le accuse alla nostra amministrazione di essere nemici del verde.

Noi sostituiremo gli alberi e aumenteremo il verde. L’amministrazione precedente ha abbattuto molti alberi senza ripiantarli. Come a Terrapieno.

E infine una puntualizzazione: “Evitate i commenti maliziosi relativi al fatto che Endrich era mio nonno e che io ho lo studio legale là vicino. Perché queste due circostanze mi hanno solo consentito di affinare la mia sensibilità e la mia conoscenza del passato e del presente di questo luogo che appartiene a tutti e che rappresenta una delle opere più belle di Cagliari, nonché il biglietto da visita per i turisti”.