Non solo il Poetto: con l’avvento della bella stagione, il parco di Terramaini brulica di chi si concede un momento di relax, di qualche anziano che legge il giornale, dei ragazzi che marinano la scuola, delle mamme che portano i loro figli a prendere una boccata d’aria, delle scolaresche e degli immancabili runner. Tra una voce e l’altra, tra un click e l’altro di qualche appassionato di fotografia, si sente anche il caratteristico accento di qualche turista tedesco o francese. Ci sono perfino delle giovani aspiranti modelle che, con una piccola troup al seguito, scelgono grandi distese di verde come cornice ottimale per i loro book fotografici. Ci volevano temperature quasi estive. Ci volevano la luce ed il calore di un sole primaverile per richiamare all’aria aperta i cagliaritani.
Sembra quasi irreale che lo stesso sole metta in luce un aspetto negativo capace di rendere questo locus poco amoenus, capace di interrompere questo idilliaco quadretto di serenità e pace. Concordemente a quanto rilasciato da Alessandro Vincis, intervistato dal nostro Giornale riguardo la questione, in qualità di Presidente della I Commissione della Municipalità di Pirri (che si occupa, tra le altre cose, del Verde Pubblico), il suggestivo scenario di Terramaini, si presenta ai nostri occhi come “da tempo, privato del più il suo scorcio più bello, del suo angolo più rappresentativo: la passerella, o meglio, il ponte che guadava lo stagno, giace distrutto dall’agosto scorso”.
I FATTI. E’ il primo agosto 2016. In una delle più tipiche giornate estive, un incendio divampa da alcuni terreni prospicienti il centro commerciale Auchan. I Vigili del Fuoco, la Polizia Municipale e la Protezione Civile (ringraziati da più parti per l’egregio servizio prestato), e perfino alcuni civili, lavorano senza sosta per impedire il peggio. Un elicottero spicca il volo e riempie il suo bucket da scaricare sulle fiamme, il traffico viene deviato e la strada chiusa, addirittura, un vigile del fuoco perde i sensi per via del fumo e del calore. L’opera è incessante ma le fiamme sono alte ed il vento è forte, tanto che la quattro corsie di via Vesalio non basta ad arginare la forza distruttrice del fuoco che in meno di un ora divora la vegetazione del parco, portandosi via, oltre a flora e fauna del posto, anche parte del ponte e dell’impianto elettrico. Nei giorni successivi all’incendio (documentato in diretta dal nostro Giornale), il Comune si attiva per stabilirne le cause, individuando queste ultime, secondo le stesse parole affidate alla sua pagina personale su Facebook, dell’assessore al Verde Pubblico del Comune di Cagliari, Paolo Frau, in un “incendio, molto probabilmente doloso, partito da un terreno di proprietà privata, su cui colpevolmente non sono state poste in essere le opere di messa in sicurezza disposte dal sindaco con un’apposita ordinanza”.
IL PARCO SBARRATO. Una parte del parco, divenuta inagibile, viene chiusa e lasciata conseguentemente all’incuria generale. Anche il primo ingresso viene chiuso, con buona pace di alcuni utenti che affollano l’unico ingresso rimasto su via Vesalio, creando evidenti problemi alla viabilità. Da qui il caso, un parapiglia generale: lo stesso Comune avrebbe dovuto vigilare sui terreni in questione ed, eventualemente, sanzionarli. Intervengono i Consiglieri Comunali, addirittura in occasione delle considerazioni relative alle Linee Programmatiche esposte dal Sindaco, chiedendo giustizia e celerità nelle riparazioni. Fra i banchi Consiglio Comunale, maggioranza e opposizione concordano sulla necessità delle riparazioni, ma da quelli della Giunta qualcuno prova ad opporsi debolmente indicando la somma necessaria all’intervento, sussurrando un “Trecentomila euro”. Toccata nel vivo, menomata di uno dei suoi fiori all’occhiello, interviene prontamente anche la Municipalità di Pirri che, presente sul luogo dell’incendio con alcuni consiglieri, non solo acquisisce copia del verbale dei Vigili del Fuoco, ma convoca l’Assessore per chiedere spiegazioni più dettagliate sull’accaduto e su come il Comune voglia intervenire. I toni sono conciliatori e rassicuranti, così come le promesse di pronto intervento.
QUEI MESI INUTILI. Passano i mesi, ma i lavori di ripristino non partono. “Proprio riguardo la difficile questione di Terramaini, ieri, in sede di Consgilio di Municipalità, abbiamo approvato un documento con il quale chiediamo un intervento atto a risolvere il problema relativo alla ridotta fruibilità del parco- afferma ancora Vincis- Il ripristino del ponte resta una delle priorità, non solo per i cittadini pirresi ma anche per tutti quelli della Città Metropolitana che avevano individuato Terramaini come parco cittadino confacente alle loro attività all’aria aperta”. Nel frattempo, la flora, com’è naturale che sia, rinasce e rinverdisce. Nel frattempo i runner hanno imparato a conoscere il nuovo scomodo percorso obbligato dagli sbarramenti. Nel frattempo, alcuni turisti e frequentatori occasionali, arrivano fino al vialetto d’accesso e poco prima di fare marcia indietro, si domandano come mai non sia possibile accedere al ponte, indicato come la parte più suggestiva del parco. Nel frattempo, numerosi cittadini s’indignano per la sconcertante lentezza nelle riparazioni. Nel frattempo, Cagliari resta così, con un parco bello solo a metà. Nel frattempo, dei lavori neanche l’ombra: sarà forse per la troppa luce di questo bel sole primaverile?












