Svolta sicurezza al Brotzu, dopo circa otto anni di attesa è stato riattivato il posto di polizia, per quanto almeno in questa prima fase solo parzialmente. Da ieri, due agenti, dalle otto alle 20, garantiscono sicurezza all’interno del pronto soccorso del più grosso ospedale sardo. Si tratta di una vittoria ottenuta dalle Rsu dopo tante richieste urgenti: “Le aggressioni fisiche e verbali a tutto il personale nei vari pronto soccorso degli ospedali è ormai noto a tutti a livello nazionale e l’ospedale più grande della Sardegna non è esente, infatti purtroppo sono in costante aumento. Tutto il personale (infermieri, Oss, medici e tecnici) ne sono coinvolti principalmente perché sono l’interfaccia della struttura con l’utenza. I dati non danno scampo ad interpretazioni, la presidente della federazione nazionale dell’ordine degli infermieri nell’ambito del seminario sulla sicurezza degli operatori sanitari ha evidenziato le aggressioni sul posto di lavoro che colpiscono in media in un anno un terzo dei professionisti sanitari, il 33%, ovvero circa 130mila casi, con un ‘sommerso’ non denunciato all’Inail di circa 125mila casi ogni dodici mesi, con rilevanti conseguenze fisiche, psicologiche ed economiche. Altro dato che desta ulteriore apprensione é il 75% delle aggressioni riguardano le donne”. L’sos ha portato la direzione dell’ospedale a richiedere l’entrata in servizio di due agenti.
Soddisfatte le rappresentanze sindacali unitarie composte dalla maggioranza di Cisl, Uil, Fials e Cgil: “Dopo otto anni hanno riattivato il posto di polizia. La sicurezza, soprattutto in ospedale, è fondamentale”.









