Sulla doppia inchiesta per corruzione in cui è finito il presidente della Regione Christian Solinas piomba, pesantissimo, il silenzio di Matteo Salvini, principale alleato del governatore, suo sponsor per la candidatura in Senato prima e per la presidenza della Regione dopo. Zero dichiarazioni, neanche quelle che si rilasciano per prassi, dove di solito si ribadisce la fiducia nella giustizia e altrettanta fiducia che il diretto interessato chiarisca quanto prima. Invece, da Salvini silenzio assoluto. Che i rapporti fra i due non siano più quelli di un tempo, non è un mistero: logorii e conflitti culminati con le tensioni per le candidature alle elezioni politiche.
Silenzio anche da tutti gli alleati alla guida della Regione: nessuno, come si usa fare in queste occasioni, ha fatto dichiarazioni. Un silenzio imbarazzato e pesante, almeno pubblicamente.
Le inchieste, come ormai è noto, sono due: una per una presunta promessa di una laurea ad honorem in Medicina dall’Università di Tirana a Solinas in cambio della nomina, da parte di Solinas, del manager Roberto Raimondi alla guida dell’Enpi Cbc Bacino del Mediterraneo, stipendio di 140mila euro all’anno. L’altra vede protagonisti Solinas e l’imprenditore Roberto Zedda, che avrebbe comprato da Solinas a 550mila euro un rudere del valore di 35mila in cambio, sempre secondo le ipotesi della Procura, di appalti regionali. In entrambe le inchieste è coinvolto il braccio destro di Solinas, il suo consulente Christian Stevelli.












