Un percorso itinerante per le vie del paese. Immagini e parole per raccontare le storie di una comunità. La mostra “Stintino, borgo di pescatori”, a cura Valentina Calvisi e Salvatore Rubino, è fruibile per le vie del paese. Un’esposizione che ripercorre la storia del paese e della sua gente, dalle origini ai giorni nostri, dall’arrivo all’Asinara, nella seconda metà del Settecento, di una comunità di pescatori liguri, provenienti da Camogli, al 1885, anno dell’abbandono forzato dell’isola, convertita in lazzaretto e colonia penale, fino alla nascita di Stintino, in quel lembo di terra vicino all’isola madre. Il percorso si articola in quaranta pannelli fotografici, esposti per le vie del borgo, presso le attività commerciali che aderiscono al progetto, ed è fruibile con l’ausilio di una mappa che segna le varie tappe. Ogni immagine è arricchita da una frase o un pensiero dedicati alla pesca, principale attività della comunità stintinese. Molte le immagini dedicate alla Tonnara Saline, alla cattura e alla lavorazione del tonno, che vedeva coinvolte anche le donne del borgo. La mostra itinerante va ad arricchire alcuni percorsi fotografici già presenti a Stintino, la mostra “Gente di Tonnara”, curata dal Centro studi sulla civiltà del mare ed allestita nelle vie del paese, accanto alle case dei tonnarotti, e le esposizioni del Mut, Museo della Tonnara di Stintino. Quella permanente, che raccoglie i volti dei protagonisti della tonnara, e la temporanea “Tempo di mattanza. La Tonnara Saline di Stintino raccontata da Renato Gadau”, allestita tra gli spazi esterni e interni del museo, e visitabile fino al 31 dicembre.