Solinas in trasferta a Roma prova a riacciuffare il bis che gli alleati in Sardegna gli hanno già negato per tornare a Villa Devoto. “Sono fiducioso del fatto che il centrodestra ritroverà la sua unità su una candidatura che potrà riportare alla vittoria questa formula politica che ha ben amministrato in cinque anni molto complessi, con il covid, le guerre. E’ semplicemente un problema di equilibrio interno che verrà affrontato dai leader e speriamo nel più breve tempo possibile di poter andare in campagna elettorale”, ha detto.
E intanto, in questo incredibile, e a tratti patetico, teatrino politico che sta andando in scena in Sardegna, mentre nessuno pensa né al futuro dell’isola né al benessere dei sardi, la scelta del candidato è diventata una prova di forza muscolare fra i partiti alleati. La Lega, che evidentemente ha altri conti da sistemare con fratelli d’Italia, chiede con il vice di Salvini Crippa alla Meloni di fare un passo indietro su Paolo Truzzu, indicato dal tavolo regionale non senza polemiche, l’ultima dei sardisti che hanno sottolineato come la votazione che ha portato alla preferenza del sindaco di Cagliari fosse irrituale e truccata, in quanto contava i voti di esponenti che parlavano solo per se stessi e non per un partito, precettati qualche ora prima in coalizione. Tajani, leader di Forza Italia, non parla più di riconferma degli uscenti come aveva fatto finora, e e la butta sul fatto che l’unità,alla fine, sarà trovata.