di Paolo Rapeanu
Un cambio di volto radicale del waterfront cagliaritano. Il destino dei vecchi e pericolanti silos nel porto vede una biforcazione: o abbattimento o ristrutturazione. La prima ipotesi, supportata da dati precisi sui costi, ma soprattutto da un’ordinanza già esistente, arriva dall’attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sardegna, Massimo Deiana: “800mila euro, ma prima di dare il via libera all’abbattimento bisogna ragionare in modo intelligente”. E si riaffaccia, con forza, l’idea del primo hotel “poggiato” sul mare di ttuta la città. Se ne parla già da anni, ma ora i tempi potrebbero correre a velocità doppia.
“È indispensabile una decisione immediata, da presidente dell’Authority avevo ottenuto un progetto, a costo zero, realizzato da amici professionisti del settore”, spiega Piergiorgio Massidda, consigliere comunale di #Cagliari16 ed ex presidente dell’Autorità portuale. “Mi fa piacere notare che Deiana si stia accorgendo dei miei risultati raggiunti al porto e stia operando, per molte cose, in continuità”, afferma Massidda, non senza una vena polemica. “L’idea dell’albergo, che avrebbe una vista mozzafiato, dovrebbe essere legata al piano, generale, delle crociere. Interporting, in altre parole: con i turisti che arrivano all’aeroporto e in pochi minuti raggiungono il porto, il progetto prevedeva l’utilizzo di barche elettriche, per far ammirare anche le bellezze dello stagno. La presenza di Luna Rossa era stata uno stimolo non indifferente. Se ristrutturati, i silos possono diventare una struttura ricettiva di ben otto piani”.
Per Alberto Bertolotti, presidente regionale di Confcommercio, l’idea di tante nuove camere vista mare non dispiace, ma fissa dei paletti: “Un hotel lì sarebbe estremamente gradito da tutti, ma prima bisogna fare una valutazione sulla percentuale di riempimento di tutti gli alberghi cittadini. Da qui al 2030 le previsioni del traffico aereo vedono un raddoppio dei passeggeri, Cagliari deve trovarsi pronta ad accogliere in modo quanto più gradevole i turisti, in futuro. Bisogna anche capire come intende muoversi la Regione, ad oggi non c’è ancora una legge di governo del territorio, legata all’ambito dell’Autorità portuale. Comunque”, osserva Bertolotti, “non ci si deve dimenticare dell’hotel Mediterraneo. Attualmente è un rudere, la speranza è che le grane legali lascino presto spazio agli operai”.










