Sorgia: “Siamo un’isola che produce energia per altri, ma i sardi continuano a pagare bollette altissime. È ora di dire basta”
“La Sardegna è tra le regioni che producono più energia in Italia, ma paradossalmente è anche tra quelle in cui i cittadini pagano di più in bolletta. Una contraddizione insostenibile, che si aggrava con l’arrivo del metano e l’espansione incontrollata di nuovi impianti. Serve una svolta nella gestione dell’energia, che metta finalmente al centro i sardi.”
Lo dichiara il consigliere regionale Alessandro Sorgia, che ha depositato un’interrogazione rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore dell’Industria per fare luce sul futuro energetico dell’Isola e chiedere conto delle scelte della Giunta Todde.
Al centro del testo ci sono tre grandi questioni aperte: il surplus energetico cronico, la mancanza di benefici concreti per i cittadini, e l’assenza di una pianificazione condivisa per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
“Produciamo ogni anno molta più energia di quanta ne consumiamo – spiega Sorgia – e adesso, con l’arrivo della metanizzazione prevista dal DPCM nazionale, è probabile che il consumo elettrico cali ulteriormente. Il risultato? Ancora più energia esportata, e ancora meno vantaggi per i sardi.”
Secondo il consigliere, il rischio è quello di diventare una “piattaforma energetica a cielo aperto”, al servizio del continente, ma senza ricadute economiche, ambientali o sociali per chi vive nell’isola.
“Non possiamo continuare a tollerare un modello in cui il nostro territorio viene sfruttato per produrre energia che va altrove, mentre qui le bollette sono tra le più alte d’Italia, l’infrastruttura di rete è inadeguata e le comunità non vengono ascoltate.”
L’interrogazione solleva anche dubbi sulla qualità dei progetti proposti, molti dei quali – sottolinea Sorgia – “sono presentati da soggetti senza una vera capacità industriale, spesso con capitale sociale minimo, mossi solo da interessi speculativi”.
Il consigliere chiede inoltre un maggiore controllo sullo sviluppo dell’eolico off-shore, che sta generando crescente preoccupazione in molte comunità costiere per l’impatto sul paesaggio, sul turismo e sulla pesca.
“Siamo favorevoli alla transizione energetica, ma deve essere fatta con equilibrio, buon senso e soprattutto coinvolgendo i territori. Non si può continuare a decidere tutto dall’alto.”
Sorgia dedica anche un passaggio sulla legge regionale sulle aree idonee, approvata senza valutare la proposta di legge popolare “Pratobello24”:
“Non è una questione di bandiere politiche. Quando migliaia di cittadini firmano una proposta che chiede più tutele per il territorio, la politica ha il dovere di ascoltare. Purtroppo non è andata così.”
Nell’interrogazione si chiede infine alla Giunta quali azioni intenda promuovere per garantire benefici reali per i sardi: dalla riduzione delle bollette alla creazione di comunità energetiche, passando per sistemi di compensazione, regole più severe per i proponenti e garanzie per la dismissione degli impianti a fine vita.
“Serve una gestione sarda dell’energia prodotta in Sardegna – conclude Sorgia – che metta al centro i cittadini, l’ambiente e il futuro della nostra economia. Non possiamo più permetterci di essere spettatori mentre altri decidono per noi.”












