Sestu, raccolta fondi per i viaggi della speranza di Angela Maria

La 41enne, affetta da patologie fortemente invalidanti ma senza una diagnosi ufficiale, è costretta a spostarsi in tutta Italia per visite e ricoveri nella speranza di avere risposte e cure


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Da decenni combatte contro una malattia oscura: Angela Maria Poropat, 41 anni, ancora senza una diagnosi per capire l’origine dei suoi male, migliaia di euro raccolti per permetterle di affrontare l’ennesimo viaggio della speranza oltremare per essere visitata e presa in cura. “La felice e meravigliosa isola in cui abito non mi permette di essere seguita adeguatamente in quanto ho bisogno di una struttura multidisciplinare e spesso mi ritrovo a vagare tra Roma, Ancona, Pisa e Genova.

Il sostegno economico ministeriale non è contemplato perché oltre ai farmaci il resto è tutto a pagamento, soprattutto per saltare i lunghi tempi d’attesa della sanità, non nascondo che sono stanca di “vivere” se così si può chiamare”. Una storia che ha inizio “da quando avevo dieci anni, problemi, dolori, limitazioni di ogni genere” è quella di Angela Maria: “I miei ultimi anni sono caratterizzati da viaggi della speranza, tra ricoveri, dolore, interventi, ospedali, delusioni, visite, errori medici, terapie sperimentali e prove. Sono stanca, amareggiata e sconsolata, credo non mi si possa biasimare.

Vivere così non è facile.

Parestesie, insensibilità, incontinenza, dolore cronico, cefalea, afte, problemi intestinali, problemi respiratori, depressione, ansia, gastrite, astenia, debolezza, tremore, spasmi muscolari, blocchi vescicali, reflusso, cistiti, lividi, prurito, fastidi agli occhi, e potrei continuare ancora”. Sintomi che ancora non hanno scoperto l’origine, la causa, nonostante l’anno scorso la donna abbia subito 3 interventi (isterectomia e installazione di un neurostimolatore sacrale).

Qualche giorno fa un medico, “all’ennesima visita urgente mi ha detto: “Devi combattere per trovare una diagnosi, ricordati, qui sei sola”. Saperlo dentro di me è un conto ma sentirlo dire fa tanto male”. Ecco che allora Angela Maria Poropat ha lanciato un grido d’aiuto, subito accolto da decine di persone, che, attraverso una raccolta fondi, hanno già donato oltre due mila euro per permetterle di pagare le spese di viaggio per potersi curare fuori dalla Sardegna. In questi giorni la donna è ricoverata ad Ancona: “La mia testa e il mio cuore sono in tumulto, per non per parlare dell’anima. Ho mille pensieri, non tutti bellissimi a dire il vero, che mi passano dentro come un treno. Sono sfuggenti, forse è un bene che non riesca nemmeno a prenderli.

Sono preoccupata per una marea di cose, però so che devo sforzarmi di non farmi travolgere da questa situazione. Ancora una volta sono lontana da casa, ci sono degli attimi in cui mi chiedo cosa faccio qua, se avrò almeno una parte delle risposte che cerco.

Certe parole mi hanno fatto paura, l’ho ammetto. E sono crollata in un pianto durato tante di quelle ore che ne ho perso il conto.

Provo a procurarmi un po’ di evasione e mi avvicino alla finestra, per strappare qualche colore dall’esterno e rincuorarmi. Il tempo qui ad Ancona in questi giorni non è proprio primaverile, c’è ancora freddo: ma non mi faccio fregare dalle nuvole e credo ancora nel sole. Che, lì dietro, mi aspetta.

Grazie ancora a chi crede con me che dietro quelle nuvole vecchie e grigie possa esserci un raggio di sole anche per me”.


In questo articolo: