Sestu, la provinciale 9 disseminata di cocci di vetro: tam tam sui social

Posizionati intenzionalmente e linearmente: un’arteria secondaria ma ben trafficata anche da chi ama fare una passeggiata ecologica a bordo della due ruote


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Strada disseminata di cocci di vetro posizionati intenzionalmente e linearmente: tam tam sui social per avvisare del pericolo, la provinciale 9 presa di mira da vandali e incivili. Un’arteria secondaria ma ben trafficata anche da chi ama fare una passeggiata a bordo della due ruote ecologica: si va verso l’antica chiesa campestre, luogo di culto e di ritrovo in occasione della festa di San Gemiliano. Niente di più bello, insomma, se non fosse per il degrado che regna sovrano: sacchi di spazzatura ovunque, buche nell’asfalto e, addirittura, cocci di vetro lungo la via, posizionati minuziosamente con l’intento di recare danno. Scatta la segnalazione ufficiale da parte della consigliera di minoranza Michela Mura che, pubblicamente espone: “La strada di nessuno.

Parliamo della strada che dalla prov. 9 conduce al prezioso esempio di romanico, la chiesa di San Gemiliano, tanto cara ai sestesi e non solo, un tempo meta di tantissimi sardi nei giorni della festa. Una strada che prosegue poi verso la 131, presentandosi come una valida alternativa per ridurre il traffico di attraversamento dentro Sestu.

 

Una strada percorsa quotidianamente da tanti ciclisti che non solo si ritrovano in uno scenario da discarica ma addirittura ora sono obiettivo di qualcuno che non ne gradisce il passaggio.

 

Una strada che potrebbe essere percorsa da bus turistici se solo si fosse capaci di valorizzare la Chiesa di San Gemiliano.

 

Una strada che sarebbe il collegamento naturale per un percorso del romanico (visto che il comune di Sestu si vanta di far parte della Fondazione nata per la valorizzazione dell’architettura romanica) con Santa Maria di Sibiola e San Pantaleo”. Una arteria importante, da valorizzazione se non fosse per il degrado:

“Che strumenti abbiamo per combattere questo oltre all’educazione?

Una seria valorizzazione dei beni nel nostro territorio.

Vigilanza con banali fototrappola.

Non ci vorrebbe tanto, basterebbe semplicemente avere a cuore l’ambiente e la crescita culturale e turistica del nostro territorio”.


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