Sergio, il ragazzo gay picchiato: “Così mi sono ribellato ai bulli”

Intervista al giovane finito al centro del pestaggio di Quartu: “Quel che fa più male è la derisione: io e il mio compagno siamo stati presi di mira, questa volta ho reagito. Perdono questi ragazzi ma non ho paura, perchè la colpa non è solo loro”


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Non sono le ferite, il naso rotto, i lividi in tutto il corpo a fare male. Fa molto più male la derisione, la paura, vedere che il tuo compagno è terrorizzato per l’ennesimo atto di discriminazione. Parla Sergio, il ragazzo che due giorni fa è stato massacrato di botte da un gruppo, mentre rientrava a casa con il suo compagno Damiano. Per aver osato rispondere ai loro insulti. Per aver detto, adesso, basta.

“Non è la prima volta che ci succedono queste cose, da quanto sto con Danilo, ovvero, da sei anni – racconta Sergio, – è solo l’ennesimo atto omofobo nei nostri confronti. Il mio fidanzato è soggetto a continui insulti di ogni genere, e dopo l’ennesima derisione, ho reagito, ho fatto la voce grossa con questi ragazzi, ho messo in crisi la loro “bullità”. La mia colpa è stata quella di difendere Damiano che subisce continui insulti da quando ha 12 anni. Che cosa avrebbero fatto altri nella mia situazione? Io l’ho solo difeso, e mi sono preso pugni e calci perché mi sono permesso di reagire. Mentre per loro devo stare zitto e subire.

“Mi dispiace molto per il mio compagno- continua – è un ragazzo molto sensibile, lo vedo che soffre e dopo quello che è successo, è terrorizzato, ha paura che possa capitare di nuovo. Ci hanno preso di mira ormai.”

Sergio e Damiano, una vita a lottare per essere accettati, ne hanno viste tante, chiedono solo rispetto.

 “Quello che voglio dire, – conclude Sergio – è che io non ho paura, perdono questi ragazzi, perché non è solo loro la colpa, sono cresciuti così, nessuno li ha educati al rispetto dell’altro, è una mentalità che non riesco a capire perche ci si debba accanire verso omosessuali, grassi, neri, disabili, animali? Non lo accetterò mai. Io reagirò sempre, e probabilmente ne prenderò nuovamente, ma non posso tirarmi indietro, perché noi non facciamo niente di male. A chi subisce, dico una cosa sola: non dovete vergognarvi, non sentitevi  in colpa di denunciare questi atti omofobi.”.

Due dei tre ragazzi, che hanno pestato Sergio e minacciato Danilo sono stati identificati e per loro è partita una denuncia per aggressione, Sergio ha riportato trenta giorni di prognosi e una frattura scomposta al naso. Ma ad assistere alla scena c’erano anche altri ragazzi e alcune ragazze, tutti giovanissimi, alcuni minorenni.

 

La cosa ancor più triste di tutta questa storia è che erano presenti anche adulti, ma nessuno ha fatto nulla, quando Sergio era riverso a terra e lo prendevano a calci e pugni in testa. Nessuno ha alzato un dito.


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