Scuola Sant’Alenixedda, le mamme contro la Regione: “Ignorata la sentenza”

Il comitato: “Rispettate la decisione del Tar”


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Piano di dimensionamento scolastico a Cagliari. Il Tar dà ragione al Comitato di Sant’Alenixedda, ma la Regione non tiene conto della sentenza emessa il 5 agosto scorso, almeno per quanto riguarda la scuola elementare di Santa Caterina, e l’istituto superiore Deledda. E il Comitato spontaneo di genitori e docenti  insorge, a pochi giorni dall’inizio dell’anno accademico. “Ci sentiamo presi in giro – protestano – Si deve dare seguito a una sentenza emessa dal giudice”.

Il piano di dimensionamento scolastico viene proposto dal Comune nel febbraio scorso, nel mirino cinque  istituti scolastici: scuola media Manno, Cima, conservatorio, scuola elementare Sant’Alenixedda, e istituto superiore Deledda. La proposta di dimensionamento viene recepita poi con delibera regionale.

Da allora sono numerose le proteste del Comitato di Sant’Alenixedda, contro lo scorporamento della scuola dalla direzione didattica di Santa Caterina, e la conseguente fusione a quella di via Castiglione. “In tutti questi mesi – spiegano i genitori del comitato spontaneo – abbiamo cercato di far cambiare idea con le nostre istanze, ma non siamo mai stati ascoltati. Se non dall’ottava commissione regionale, che raccogliendo le nostre proposte ha dato parere contrario al dimensionamento scolastico per la parte che ci riguardava. Abbiamo fatto ricorso al Tar, e il giudice ci ha dato ragione con la sentenza emessa il 5 agosto. Nonostante tutto la Regione sta continuando il percorso di dimensionamento delle scuole cittadine”.

La prossima settimana, il 27 agosto, la Giunta regionale si riunirà per deliberare l’esecuzione della sentenza del Tar per quanto riguarda le scuole Manno, Cima e il conservatorio, che inizieranno l’anno accademico 2013-2014 con l’autonomia amministrativa di cui godono dal 2009. Ma non la scuola elementare Sant’Alenixedda, accorpata alla direzione di via Castiglione, e l’istituto superiore Deledda, diviso tra i complessi Azuni e De Sanctis. “Milia – continuano i genitori e docenti del comitato – dice che probabilmente farà ricorso al Consiglio di Stato, ed è comprensibile se non ritiene giusta la sentenza. Il punto è che l’ufficio scolastico regionale non sta dando seguito alla decisione del Tar, ma sta andando avanti con il piano di dimensionamento. Intanto dal primo settembre i docenti dovrebbero riprendere a lavorare, e non si sa come”.