Scatta la polemica sulla nomina degli scrutatori scelti direttamente dai consiglieri. Uno dei primi a disertare questa prassi, per giunta prevista dalla legge, è stato il candidato alla carica di sindaco Enrico Lobina. Infatti, nei giorni scorsi, Lobina è balzato alle cronache locali per la sua decisione, gridata a gran voce, di voler promuovere la nomina tramite sorteggio pubblico. Marco Murgia, nuovo arrivato del gruppo RossoMori, scrive una lettera aperta al candidato sindaco in merito alla vicenda. “Caro Enrico, hai cambiato idea e ne sono contento. Hai cambiato idea fino a rilanciare oggi la battaglia, che io e Matteo Lecis Cocco-Ortu promuovemmo nel lontano 2012, per abbandonare il sistema delle nomine (peraltro consentito dalla legge) e scegliere gli scrutatori tramite sorteggio pubblico”, afferma nella lunga lettera.
La battaglia, all’epoca, non ebbe l’esito sperato: “perdemmo quella battaglia e non ti ricordo al nostro fianco in quei giorni. Prevalsero allora altre considerazioni, con un loro fondamento certo, ma non condivise né da me né da Matteo, e si procedette, seppur con alcune modifiche, sulla strada delle nomine”, continua. Ma la battaglia continuò: “Per coerenza io e Matteo decidemmo di non indicare nessun nome. E così facemmo: in 5 anni non abbiamo indicato nessun nominativo alla commissione elettorale che ha il compito di scegliere gli scrutatori. Persa la battaglia politica abbiamo fatto una scelta personale di coerenza”, afferma e ricorda come Lobina indicò i suoi nomi alla commissione.
“Si poteva fare, lo abbiamo fatto e potevi farlo anche tu che invece i tuoi nomi alla commissione elettorale li davi. Comunque solo gli stupidi non cambiano idea. Io ti ritengo una persona intelligente e questo cambiamento di opinione né è la conferma. Se ci ritroveremo nel prossimo Consiglio su questo tema, per quanto mi riguarda, potremo fare fronte comune, ma questi sono giorni di campagna elettorale – una campagna nella quale, purtroppo, siamo avversari – e sono giorni nei quali, più che in altri, è importante che nel dibattito pubblico le informazioni arrivino con la massima completezza e chiarezza possibile”, conclude Marco Murgia.










