Sardegna, tagliati i fondi ai patronati: ora scatta la protesta

Appello dei sindacati per un servizio essenziale e gratuito


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Una lettera di sensibilizzazione ai parlamentari sardi, la richiesta di incontro a Inps e Inail regionali e ai quattro Prefetti locali, l’avvio di iniziative pubbliche con il mondo dell’associazionismo e le amministrazioni locali: Cgil Cisl e Uil regionali si mobilitano, insieme ai loro patronati Inca, Inas, Ital e alle Acli, contro il taglio di 48 milioni del Fondo patronati previsto dalla Legge di stabilità. 

Dopo i 35 milioni tagliati l’anno scorso, questo nuovo provvedimento rischia di compromettere definitivamente il funzionamento di un servizio offerto gratuitamente ai cittadini. “Il governo aveva promesso una riforma – ricordano i sindacati – invece preferisce ridurre il Fondo infischiandosene delle conseguenze”. Perché “cancellare i servizi di tutela dei patronati – avvertono con preoccupazione Cgil, Cisl e Uil – potrebbe portare a tensioni sociali che inevitabilmente si riverserebbero sui servizi sociali e sugli istituti previdenziali, già gravemente sotto organico e risorse”. Per queste ragioni Cgil, Cisl e Uil regionali stanno promuovendo, al livello nazionale e in tutte le regioni, azioni di sensibilizzazione con l’obiettivo che il provvedimento venga annullato. L’appello va in particolare ai parlamentari sardi, ai quali arriverà in queste ore una 
email con le ragioni della mobilitazione, per esortarli a bloccare il taglio deciso dal governo nazionale. 


In questo articolo: