Nel 2021 in Sardegna ci sono stati 3.200 incidenti con 91 morti e quasi 4.500 feriti, precisamente 4.484. Il bilancio che arriva dalle strade della Sardegna relativo allo scorso anno è dell’Istat e registra l’aumento di incidenti e feriti ma la diminuzione del numero delle vittime, addirittura dimezzate rispetto al periodo 2001-2010.
Il Sassarese, con 25 vittime, guida la triste classifica dei decessi, seguito dai 21 del Sud Sardegna e dai 20 del Cagliaritano. Rispetto al 2020, sono aumentati gli incidenti (+29,1%) e i feriti (+34,3%) ma è calato (-4,2%) il numero delle vittime, in controtendenza col dato nazionale (+20%). E se si guarda il periodo 2001-2010, la diminuzione arriva al 50%. Nel 2021 il costo degli incidenti stradali con lesioni alle persone è stimato in oltre 407 milioni di euro (257 euro pro capite). La statale 125, con 6 vittime (3 nel 2020) e l’indice di mortalità pari a 8 (5,4 nel 2020), registra il più elevato numero di decessi. La statale 131 rimane tra le più pericolose della Sardegna, con 5 decessi (9 nel 2020) e un indice di mortalità pari a 3,0. Seguono le statali 126 e 389 con, rispettivamente, 4 e 3 morti e indice di mortalità 12,9 e 30. Lo stesso indice cresce in modo significativo nei comuni di Quartu S. Elena, Castiadas, Oschiri, Guspini e Mamoiada, dove nel 2020 non si era verificato alcun decesso.
Nel 2021 il maggior numero di incidenti (1.982, il 61,9% del totale) è avvenuto sulle strade urbane con 33 morti (36,3% del totale) e 2.556 feriti (57%). Il venerdì e il sabato si concentrano il 40,1% degli incidenti notturni, il 40,9% delle vittime e il 42,6% dei feriti.











