Sardegna, la storia pazzesca di Manuel Careddu: “Le serie televisive distorcono la logica del branco”

L’avvocato Gianfranco Piscitelli: “Alcune serie televisive, in modo strisciante, possono far passare il distorto messaggio “così fanno tutte le persone capaci che si fanno rispettare”
E così, dalla fiction, emerge “una sorta d’involontaria esaltazione dello stile di vita criminale di gruppo”. Oggi il caso di Manuel a “La vita in diretta”


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di Gianfranco Piscitelli

Quando gli individui si muovono come un gruppo, l’intelligenza media è pari a quella del meno intelligente tra di essi, che reagisce ed agisce principalmente basandosi sulla forza fisica e non sull’abilità intellettiva.
Studi recenti sono stati effettuati per analizzare la ”Psicologia del Branco”, in particolare l’esperimento carcerario del dottor Zimbardo, che ha preso alcuni studenti universitari e li ha trasformati in guardie e carcerati, giungendo a spingere i primi a sottoporre a torture anche sessuali i secondi alla luce della loro immedesimazione nei ruoli loro assegnati; i primi sono diventati violenti ed aggressivi, i secondi invece remissivi ed impotenti.
Ci sono dunque situazioni capaci di tirar fuori dalle persone il peggio di sè.
“Il Branco”, nella graduatoria della criminalità, è al livello più basso, peggiore della criminalità organizzata o dei parenticidi. Difatti, il comportamento dei giovani de “Il Branco” li pone fuori da ogni regola sociale e persino al di fuori da ogni regola criminale.
E’ vero che il singolo, se non in gruppo può apparire “normale” e senza predisposizione alla violenza, ma è pur vero che, se in gruppo, ci si può lasciar influenzare dall’aggressività del singolo sia per timore di non essere accettati e sia per necessità di formarsi una sia pur distorta identità non ancora posseduta ma confusa con la grande “affermazione di effimera potenza” .
Comunque un individuo quando aderisce ad un gruppo perde la propria identità.
Per non parlare poi, a mio avviso, del potere delle fictions criminali. Ci sono molti giovani, anche di famiglie medio borghesi, che passano giornate a guardare serie televisive sulla criminalità, lasciandosi trasportare all’interno delle scene vivendole… ed ecco che poi iniziano a vestire come i personaggi criminali, usare il loro linguaggio, l’andatura, lo sguardo……..
Il tanto discusso problema dell’influenzamento mass-mediatico è subdolo, non è diretto, ma provoca un “allentamento dei valori” (come dice il mio Maestro Prof. Vincenzo Maria Mastronardi), confondendo ciò che è consentito con ciò che è vietato . Alcune serie televisive, in modo strisciante, possono far passare il distorto messaggio “così fanno tutte le persone capaci che si fanno rispettare”
E così, dalla fiction, emerge “una sorta d’involontaria esaltazione dello stile di vita criminale di gruppo”.


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