Fermi tutti: la presidente Todde, come ampiamente annunciato già in campagna elettorale, stoppa gli impianti per la produzione delle energie rinnovabili in Sardegna. La parola d’ordine è mettere ordine, perché le centinaia di richieste che si sono accumulate in pochi mesi, oltre a provocare la sindrome da accerchiamento da parte dei sardi, sono state totalmente mollate dalla giunta Solinas, che sull’argomento non ha mai preso posizione. La moratoria è dunque arrivata. Ma con una certezza: sarà impugnata dal governo, perché un provvedimento del genere è di competenza non regionale ma nazionale. Ma l’obiettivo della presidente, oltre che dare un segnale politico, è anche quello di guadagnare tempo per studiare la situazione, preparare una mappatura delle aree idonee e avviare un confronto con il governo. Il disegno di legge che, fino all’adeguamento del piano paesaggistico regionale e all’approvazione della legge sulle aree idonee, attiva le misure di salvaguardia con il divieto di realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che pregiudicano paesaggio, territorio e consumo di suolo. Sono esclusi gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili finalizzati all’autoconsumo nonché quelli rientranti nelle comunità energetiche. Le disposizioni si applicano anche agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili le cui procedure di autorizzazione o concessione sono in corso al momento dell’entrata in vigore della presente legge. Lo stop riguarda anche l’eolico offshore, ovvero gli impianti eolici galleggianti in mare, ma solo quello nelle acque di competenza regionale, ovvero entro le 12 miglia dalla costa.
Il disegno di legge “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali” è stato presentato dalla stessa presidente alla sua giunta. Nella stessa delibera è precisato che l’articolo 9 della Costituzione, prevede che sia la Repubblica e quindi – ai sensi dell’articolo 114 della Costituzione – anche le Regioni si adoperino al fine di garantire la salvaguardia e la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Il disegno di legge, nel rispetto della competenza regionale in materia di produzione e distribuzione dell’energia elettrica, detta una disciplina transitoria, in quanto ancorata all’approvazione della legge regionale sull’individuazione delle aree idonee ai sensi dell’articolo 20, comma 4 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 e al successivo, e necessario, adeguamento del Piano Paesaggistico Regionale e comunque per un periodo non superiore ai 18 mesi.












