Primo via libera alla legge delle polemiche, che non piace all’opposizione ma – assicurano i bene informati – neanche a tanti della maggioranza. La VI Commissione regionale Sanità ha approvato il disegno di legge 40, che modifica l’assetto organizzativo del sistema sanitario sardo. La legge, che ha ottenuto il via libera con il voto favorevole della maggioranza e il contrario dell’opposizione, sarà ora esaminata in Consiglio regionale dopo un’attesa di dieci giorni per la relazione di minoranza. Tra i principali obiettivi, c’è il miglioramento dell’efficienza del sistema sanitario, ma le critiche non sono mancate.
La presidente della Commissione, Carla Fundoni, ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto, ringraziando tutti i partecipanti alle audizioni che hanno permesso un’analisi delle criticità dei vari territori. Fundoni si è detta ottimista riguardo al contributo della Commissione e al lavoro futuro in Aula per arrivare a un testo che risponda alle esigenze sanitarie dei cittadini.
L’opposizione, tuttavia, ha bocciato il provvedimento. Alice Aroni, vice presidente della Commissione, ha criticato la maggioranza per aver introdotto una riforma che considera inefficace, accusandola di limitarsi a uno “spoils system” e di non affrontare problemi cruciali come le liste d’attesa e la telemedicina. Ivan Piras, altro membro dell’opposizione, ha parlato di una “riforma carente”, lamentando l’eliminazione di alcune novità, come i Centri di Assistenza e Urgenza, e promesso nuove proposte in Aula.
Nel frattempo, Fausto Piga di FdI ha sollevato dubbi sulla copertura finanziaria della riforma, evidenziando che alcune modifiche potrebbero comportare costi aggiuntivi non previsti. Ha chiesto che la legge venga sottoposta al vaglio dei revisori dei conti, per evitare rischi di deficit. Il dibattito ora si sposterà in Aula, con l’opposizione pronta a rilanciare le proprie proposte per migliorare il sistema sanitario della Sardegna.