Morì a 11 anni nell’esplosione del camper dove stava dormendo, sul litorale di Golfo Aranci: secondo i giudici la responsabilità della morte del piccolo è di suo padre.
La Procura di Tempio ha concluso le indagini sulla morte di Samuel Imbuzan, il bambino rimasto vittima di un tragico incidente avvenuto il 31 agosto 2023, quando aveva undici anni, sulla spiaggia di Bados, nel litorale di Golfo Aranci. Secondo quanto emerso dalle indagini, la responsabilità del decesso del piccolo Samuel sarebbe da attribuire al padre, Daniel Imbuzan, un imprenditore riminese di 54 anni, originario della Romania. La contestazione della pm Noemi Mancini è basata sulle indagini dei carabinieri del reparto territoriale di Olbia.
Il dramma si è consumato in un camper parcheggiato in una zona non adibita alla sosta, durante una vacanza della famiglia Imbuzan e di alcuni amici. Samuel, dopo aver pranzato con i genitori, si trovava all’interno del veicolo a riposare quando un’esplosione improvvisa e due forti boati avevano scosso l’aria. Il fuoco aveva rapidamente raggiunto il camper dove il piccolo dormiva, estendendosi a una roulotte e a diverse sterpaglie e piante nei dintorni. Nonostante l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, il camper era stato distrutto dalle fiamme.
Il bambino, inizialmente dato per disperso, era stato ritrovato tra i resti del veicolo carbonizzato. Secondo le ricostruzioni, Samuel avrebbe cercato aiuto prima di essere travolto dalle fiamme, ma il padre, Daniel Imbuzan, non era riuscito a salvarlo, nonostante i tentativi di strapparlo dal rogo. L’uomo, ustionato su circa il 40% del corpo, era stato trasportato in elisoccorso all’ospedale di Sassari, mentre la madre, Tatiana Lisi, pur non riportando ferite fisiche, era rimasta fortemente sotto shock.
Secondo le indagini della Procura, il camper era stato parcheggiato in un’area non attrezzata per il campeggio, senza le necessarie precauzioni di sicurezza.












