Saldi e vendite promozionali a Cagliari, commercianti divisi: subito maxi sconti in tanti negozi

“Forse è arrivato il momento di parlarne seriamente. Saldi sì, no, forse, come?”. Il consigliere di Fdi Pierluigi Mannino, commerciante di via Alghero, apre su Fb un interessante dibattito. I negozi di abbigliamento che hanno aperto a Cagliari stanno facendo quasi tutti vendite promozionali. Confesercenti e Confcommercio si interrogano sui saldi da posticipare al primo agosto


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“Forse è arrivato il momento di parlarne seriamente. Saldi sì, no, forse, come?”. Il consigliere di Fdi Pierluegozigi Mannino, commerciante di via Alghero, apre su Fb un interessante dibattito. I negozi di abbigliamento che hanno aperto a Cagliari stanno facendo quasi tutti vendite promozionali, per cercare di smaltire tutto l’invenduto della primavera. Interviene Roberto Bolognese, leader di Confesercenti: “Caro Pierluigi, perché meravigliarsi se molti commercianti aprono già con vendite promozionali e chiedere lo spostamento dei saldi ad Agosto. Non vedo nessuna contraddizione semmai si segue una logica di mercato che vuole monetizzare l’invenduto primaverile ( che pesa come un macigno)per poi concentrare un periodo di “vendite sane”in un tempo congruo (ecco perché spostare il periodo saldi) che altrimenti verrebbe svilito dalle vendite promozionali selvagge. Per chi invoca la liberalizzazione degli sconti, vorrei portare come esempio la famosa pubblicità dei divani che replica sconti su sconti senza mai evidenziare quale sia il vero prezzo di listino. Semmai sarebbe più saggio restituire valore alle vendite regolari e ai veri saldi, nel RISPETTO delle regole e non nella situazione da legge della giungla come quella attuale. Ne gioverebbero tutti, commercianti e consumatori”.

L’opinione di Bolognese non convince però il consigliere Mannino: “Caro Roberto, io non mi meraviglio perché ho conferma di ciò che dicevo 25 anni fa. Ormai i buoi sono scappati e la normativa post Bersani ha mostrato tutte le pecche di una disciplina lontana dalle dinamiche reali. Una normativa che ipocritamente disciplina in nome della liberalizzazione ma che, di fatto, con l’obiettivo di favorire la concorrenza ha favorito la nascita ed il consolidamento di oligopoli e Monopoli. Non sono un liberista e credo che sia compito dello Stato costruire regole d’equilibrio per tutelare i più deboli (i piccoli) dall’avidità dei forti (i grandi e potenti economicamente). E tutto questo è strettamente legato alla qualità della vita dei luoghi e delle città. È un discorso complesso che non può essere certamente sviluppato sul social. Avremo modo di confrontarci. Non condivido il tuo punto di vista, lo rispetto e aspetto l’occasione per approfondire”.

Ma sul tema interviene sempre su Fb anche Alberto Bertolotti, numero uno di Confcommercio: “Caro Pierluigi, la posizione espressa in V commissione Consiglio Regionale da CONFCOMMERCIO Sardegna muove dal fatto che da più parti è stata rappresentata alle nostre territoriali l’esigenza, alla luce dell’attuale congiuntura, del “blocco” dei saldi. Tale posizione è stata peraltro anche chiaramente registrata nell’ambito di un sondaggio che è stato curato da Federmoda Italia su scala nazionale.
Come tu sai, purtroppo quello dei saldi è un argomento che, da qualunque parte venga affrontato, produce sempre malcontento. E’ una coperta sempre corta ed è un tema che ha sempre portato più danni che benefici alla nostra Organizzazione e sempre animato un acceso dibattito interno. Mai risolto.
Personalmente, senza ipocrisia come tu giustamente chiedi, ritengo ampiamente superata la normativa in materia di vendite straordinarie e di liquidazione per almeno due motivi.
Il primo è che le dinamiche socio-economiche degli ultimi anni hanno fatto saltare i tradizionali schemi “temporali” che caratterizzavano vendite promozionali e saldi: le promozioni sono diventate un elemento “strutturale” delle vendite mentre i saldi ormai iniziano con larghissimo anticipo rispetto alle date canoniche per cui anche il divieto di vendite promozionali nei quaranta giorni antecedenti di fatto non esiste.
Il secondo motivo è costituito del fatto che queste dinamiche favoriscono le catene e le grandi superfici specializzate – decisamente più “attrezzate” rispetto alle attività tradizionali – che, esaurite le vendite promozionali, utilizzano i saldi per vendere prodotti spesso riassortiti ad hoc ed eliminare giacenze con politiche di prezzo impensabili per le attività tradizionali.
Questi elementi ormai consolidati (già favoriti dalla crisi persistente, quasi strutturale) diventeranno ancora più marcati nel momento in cui verrà consentita la riapertura degli esercizi commerciali di prodotti stagionali (moda e non solo) per un complesso di ragioni: il ciclo naturale delle vendite per i prodotti stagionali estivi è sconvolto; la congiuntura economica negativa e le prospettive certamente non favoriscono gli acquisti; le politiche già normalmente aggressive delle catene e delle grandi superfici – notoriamente dispongono di strumenti di comunicazione/fidelizzazione molto più efficaci rispetto a quelli utilizzati dagli esercizi tradizionali – porteranno le stesse a partire con saldi mascherati su cui si riverseranno le poche risorse delle famiglie.
In questo contesto, le prospettive del negozio tradizionale (spesso alle prese con locazioni rilevanti, e con magazzini pieni) diventano drammatiche.
Il congelamento dei saldi e conseguentemente la possibilità di avviare da subito le vendite promozionali potrebbero dare un po’ di fiato alle attività tradizionali (quanto meno le metterebbe in condizioni di competere) e, io credo, costituirebbe un bel banco di prova per poter fare valutazioni concrete circa la possibilità di revisione integrale della normativa sulle vendite straordinarie.
La soluzione alternativa (posticipare i saldi ad agosto) a mio giudizio, se le premesse sono vere, darebbe un ulteriore vantaggio alle catene e alle grandi superfici specializzate.
Come sappiamo i saldi sono diventati oramai uno slogan commerciale legato alle dinamiche del mercato che invece si muovono a prescindere dal vincolo normativo.
Non vi è comunque alcun pregiudizio, qualora si ritenga che la posizione assunta non rappresenti l’orientamento generale della platea dei nostri associati, a promuovere in Confcommercio Sardegna la eventuale opportunità di richiedere immediatamente alla Regione una correzione della rotta intrapresa”.

E il commerciante Paolo Angius aggiunge: “Come sempre non cambia nulla. Si parlava di Saldi il 1 Agosto invece già da venerdi sconti a go go”.


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