di Paolo Rapeanu
780 euro tondi tondi al mese per chi è disoccupato o inoccupato e per chi ha una pensione più bassa. Queste le regole “base” del reddito di cittadinanza proposto dal governo M5S-Lega, che dovrebbe vedere la luce da marzo prossimo. L’aiuto economico, però, non è destinato solo a chi è nato e vive in Italia. Matteo Salvini, ministro dell’Interno, annuncia che il contributo mensile potrà essere richiesto e ottenuto anche dai nomadi. “I Rom che sono cittadini italiani e sono persone per bene sono miei fratelli, non è un problema di etnia ma di regolarità. Solo una piccola parte dei 160mila Rom che vivono in Italia non pagano le tasse e hanno lavori in nero”, sostiene il leader leghista. Una puntualizzazione che arriva in diretta tv su Canale 5 e che, sicuramente, scatenerà un grande dibattito.
Per Salvini molti nomadi “mandano i figli a scuola, pagano i contributi come tutti i cittadini italiani”, e proprio per loro c’è l’occasione “di prendere il reddito di cittadinanza. Io”, puntualizza Salvini, “ce l’ho con chi vive nell’illegalità”.











