Nelle scorse settimane erano risultati positivi al virus altri tre ultrasettantenni, sei ultrasessantenni, un ultraquarantenne, due ultraottantenne e un ultranovantenne. Di questi tredici contagiati, dieci sono ancora ricoverati in diversi ospedali, mentre tre sono stati dimessi e hanno fatto rientro nelle proprie abitazioni.
Non esiste al momento un vaccino per la febbre West Nile, né una terapia specifica. Per questo è fondamentale proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi adottando alcune precauzioni. In primo luogo occorre evitare i ristagni d’acqua, dove proliferano le larve di zanzara:
svuotare di frequente sottovasi di fiori, secchi, copertoni, barili,
cambiare spesso l’acqua delle ciotole per animali, tenere le piscine per bambini vuote in posizione verticale quando non sono usate, trattare con prodotti larvicidi tombini e pozzetti di sgrondo delle acque piovane, zone di scolo e ristagno, verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite, coprire le cisterne e i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere.
Per difendersi dalle punture è poi consigliato: schermare porte e finestre con zanzariere, utilizzare repellenti cutanei per allontanare gli insetti, evitare di sostare in zone in cui sono presenti laghetti artificiali e ristagni d’acqua, come giardini e parchi, in particolare all’imbrunire e di notte, quando le zanzare sono più attive.
Indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, di colori chiari, quando si è all’aperto soprattutto all’alba e al tramonto.
Negli ultimi giorni è stata potenziata la campagna informativa, già avviata ad aprile con la distribuzione di locandine e brochure alle strutture sanitarie, ai medici di medicina generale e alle farmacie. E’ stata distribuita alle amministrazioni comunali una nuova locandina bilingue, che illustra il sistema di trasmissione della malattia e fornisce tutta una serie di consigli utili per evitare di essere contagiati.













