Quartu, sì alla cittadinanza onoraria alla Segre: “Basta odio e razzismo”

Delunas: “Il fine di questa delibera è quella di raccoglierci intorno alla nostra rappresentante in Senato e garantirle una ‘casa’ anche nella nostra sede istituzionale prendendo quindi le distanze da coloro che fomentano l’odio”


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Così come anticipato dal Sindaco Stefano Delunas nel corso dell’ultima seduta di Consiglio Comunale, la Giunta ha deliberato di proporre al Consiglio Comunale il riconoscimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, con l’obiettivo di sostenere il percorso della Commissione istituita dal Senato della Repubblica per contrastare i fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, nonché per coltivare la memoria storica nelle nuove generazioni e incentivare così la lotta contro tutti i totalitarismi.

Liliana Segre, italiana di origine ebraica, a causa delle leggi razziali fasciste del 1938 venne espulsa dalla scuola. Dopo l’intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani, all’età di 13 anni venne arrestata e, successivamente, deportata al campo di concentramento di Aushwitz-Birkenau, dove perse i suoi familiari e fu messa ai lavori forzati. Liberata dall’Armata Rossa il primo maggio del 1945 dal campo di Malchow, fu una degli appena 25 bambini sopravvissuti, su 766 di età inferiore ai 14 anni, deportati ad Auschwitz. Il 19 gennaio 2018, in concomitanza con l’80º anniversario delle leggi razziali fasciste, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha nominata senatrice a vita “per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”.

Lo scorso 30 ottobre il Senato della Repubblica su proposta della stessa Segre, ha approvato la mozione inerente l’istituzione di una commissione contro razzismo e antisemitismo. La funzione sarà innanzitutto quella di dare un segnale di moralità e attenzione democratica verso i fenomeni di intolleranza, ma sarà poi indubbiamente utile anche per identificare gli autori di contenuti illegali, per agire di conseguenza sopprimendoli, e stimolando inoltre la condivisione internazionale di esperienze e informazioni.

L’Amministrazione ritiene pertanto opportuno sostenere il percorso della Commissione istituita dal Senato chiedendo adeguate iniziative d’informazione sui risultati del suo lavoro ed è pronta a fornire elementi utili al lavoro della stessa sulla base di riscontri rilevati in ambito locale. La memoria storica è infatti fondamentale per far capire alle nuove generazioni quanto male possono fare i totalitarismi e per questo motivo è importante non trascurare lo studio della storia contemporanea e l’educazione a una solida coscienza civica nelle scuole.

“Creare azioni di sensibilizzazione culturale e civica contro il razzismo, contro la xenofobia, contro le discriminazioni di religione, anche in collaborazione con le diverse comunità di fede ed etniche è sicuramente una politica attiva ed efficace per promuovere e condividere sane regole di cittadinanza – commenta il Sindaco -. Quest’Amministrazione ritiene indispensabile celebrare ogni anno in Consiglio Comunale il ‘Giorno della memoria’ e il ‘Giorno del ricordo’. Commemora così le sofferenze derivanti dalla persecuzione degli ebrei e la Shoah, così come la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Per questo motivo vogliamo anche che Quartu aderisca alla ‘Rete dei comuni per la memoria, contro l’odio e il razzismo’”.

“La Senatrice Segre è stata vittima di minacce, non solo via web da parte di leoni da tastiera che si nascondono dietro un computer, tanto che il Prefetto di Milano ha deciso di assegnarle la scorta – prosegue il Primo Cittadino -. Il fine di questa delibera è quella di raccoglierci intorno alla nostra rappresentante in Senato e garantirle una ‘casa’ anche nella nostra sede istituzionale, a braccetto con tutti gli altri Comuni del territorio italiano che condividono questo nostro pensiero, prendendo quindi le distanze da coloro che fomentano l’odio. La cittadinanza onoraria è il formale riconoscimento della nostra comunità” conclude Delunas.


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