Addio ai centonovanta parcheggi sotterranei sotto piazza Dessì a Quartu, in parallelo si sgretola il progetto del nuovo mercato in stile Barcellona in viale Colombo. La realizzazione degli stalli era uno degli obbiettivi indispensabili per creare quel project financing col privato, la ditta Pellegrini, per l’operazione da undici milioni di euro che avrebbe dato una nuova piazza alla terza città sarda e una struttura super moderna, con spazio per ristoranti e locali food, nel lungo viale che unisce il centro quartese sino alla zona di saline e Poetto. Lo stop agli stalli sottoterra è emerso durante la discussione del Dup (il documento unico di programmazione) in Consiglio regionale. A sollevare il caso diversi consiglieri di opposizione che hanno ricordato che, pochi giorni fa, nelle riunioni delle commissioni consiliari, hanno notato che nelle carte non si faceva più riferimento ai parcheggi. E non ci sono più il nome dell’eventuale promotore dell’operazione, così come restano caselle bianche quelle della stima del valore dell’operazione, degli investimenti da effettuare al netto dell’Iva e della durata massima del contratto. Mentre altri progetti sono, per così dire, più “fortunati”, come le distillerie Capra e le Fornaci Picci, il nuovo mercato rischia di restare un sogno. “Stiamo inserendo nel Dup degli obbiettivi che l’amministrazione si propone di perseguire con le modalità consentite dalle leggi, nessun project financin”, ha precisato il vicesindaco Tore Sanna. “Cerchiamo chi, vuole arrivare a questi obbiettivi, avanzi delle proposte. In caso positivo andranno avanti con una gara d’appalto pubblica”. A far scoppiare la bomba la consigliera del Pd Barbara Cadoni: “Abbiamo saputo che non si possono fare i parcheggi sotterranei”. Si è accodato Michele Pisano di Fratelli d’Italia: “Dobbiamo pensare a riqualificare l’esistente, due anni e mezzo fa ho segnalato infiltrazioni d’acqua nell’attuale mercato, sono anche state stanziate risorse ma non si è intervenuto perchè si ragionava già sul nuovo mercato”.
Il collega di partito Lucio Torru ha prima chiesto “perchè, se la cittadinanza vuole parcheggi sotterranei, glielo si impedisce?”, prima di attaccare la maggioranza, dicendo che è poco propositiva e reattiva. Interrotto dal consigliere socialista Franco Tocco, sono volate scintille tra quest’ultimo e Michele Pisano. Christian Stevelli ha notato che “i parternariati tra pubblico e privato sono elementi fondamentali per le amministrazioni, tributi e parcheggi sono due strumenti da dare in parternariato”. Il sindaco Graziano Milia è stato netto e duro. Sulla vicenda del mercato ha confermato l’annullamento della parte legata ai parcheggi: “Ma alla fine non sappiamo se sarà annullato tutto il progetto, ecco perchè l’abbiamo lasciato. I conti di quell’intervento sono pesanti, non sappiamo ancora se ce lo possiamo permettere ma bisogna provare sino all’ultimo, non nascondo che è molto difficile. Lavoriamoci ancora un mese”, così Milia, “facciamo le verifiche e se ci rendiamo conto che non possiamo non aspetteremo un miracolo ma decideremo cosa fare. La mia riflessione è che l’attuale fabbricato non possiamo tenerlo così. Blocca, chiude, non da respiro verso il fuso di Cepola, è una barriera architettonica spaventosa. Possiamo riservarne una parte per un mercato più leggero, col food, e fare lo stesso la piazza. Così non può rimanere, diciamocelo francamente”. Prima del voto del Dup, passato con l’ok della maggioranza e l’appoggio dei due consiglieri ormai di casa nel centrosinistra sardo Tonio Pani e Romina Angius (astensione da Fratelli d’Italia, Pd e Gruppo Misto) è intervenuto anche Francesco Piludu: “Pensiamo, per i parcheggi, ad altri luoghi, magari sotto il parco Matteotti. È una zona importante dove ci sono già, utilizzabili per gli spostamenti, i mezzi del Ctm”. Valeria Piras di Rinascita Quartu ha difeso tutto il documento portato in aula dalla Giutna Milia: “Abbiamo l’idea di una piazza Dessì che sia un centro di aggregazione in città per i giovani, mancano punti simili”. E fa un passaggio sui parcheggi annullati, anche senza citarli, parlando di “un incidente di percorso, complessità burocratiche. Rimandiamo al mittente le accuse di batoste”.











