Il Poetto, a Quartu, quasi ovunque, sta pian piano scomparendo. Sono venti i metri in meno, dal 1970 a oggi, di arenile. È quanto emerge da uno studio elaborato dalla società Kibernetes mediante acquisizioni satellitari attraverso l’innovativo strumento di monitoraggio K-Space. E le perdite maggiori si registrano, come hanno osservato gli esperti e confermato, slides e dati davanti agli occhi, i vari rappresentanti politici del Comune di Quartu che hanno partecipato alla presentazione dell’anticipo del dossier, nelle zone dove si è costruito più vicino al mare. Osservate speciali le zone di Capitana, accanto all’area del porto dove la sabbia è ormai solo un ricordo, di Kal’è Moru più Flumini. Si salva solo la parte del Margine Rosso, zona di Bellavista inclusa: in quel tratto la spiaggia è addirittura aumentata. E c’è poco da stare tranquilli, a vedere i primi risultati delle verifiche sull’erosione delle coste quartesi: già, perchè, se è vero che “negli ultimi anni si registra una sostanziale stabilità, con pochi centimetri persi durante l’inverno”, spiega Andrea Dell’Ova, ingegnere di Kibernetes, le cause sono molteplici: “In una zona non c’è più la protezione garantita da una pineta, poi bisogna ricordarsi dei cambiamenti climatici e l’intervento dell’uomo”.
Solo a fine anno si avrà un quadro completo della situazione: “Il dato attuale fotografa ciò che non c’è, cioè vari metri di arenile”, afferma il vicesindaco Tore Sanna. “Dovremo attendere altri dati dai tecnici per capire come intervenire e, prima ancora, tutte le cause reali di questo fenomeno e passare ad una fase nuova, con il supporto degli ingegneri. Intanto, abbiamo dei dati che saranno utilissimi in vista del futuro Piano di utilizzo dei litorali”.












