Il Sindacato Autonomo di Polizia di Cagliari questa mattina ha inviato una richiesta di indagine conoscitiva al Presidente e a tutti i componenti della 1^ commissione Affari Costituzionali del Senato e della Camera, per far luce sui motivi che spingono il segretario generale del Sap Gianni Tonelli allo sciopero della fame che dura ormai da 30 giorni. I motivi alla base dell’estrema opposizione sono da ricercare nella volontà da parte della nostra organizzazione sindacale di mostrare quali sono le reali condizioni dell’apparato della sicurezza debilitato da anni di tagli. A seguito degli attacchi terroristici di Parigi sono venute alla luce con forza quali sono le pesanti lacune del sistema. Proprio per questo un dirigente sindacale di Roma è stato sospeso e sottoposto a procedimento disciplinare per aver mostrato dei caschi da ordine pubblico marci, giubbotti anti proiettile prossimi alla scadenza ed armamenti vecchi di 40 anni non idonei agli attuali servizi di Polizia. Un atteggiamento intimidatorio che mina quelli che sono gli elementi alla base dell’attività sindacale e della libertà di pensiero e dissenso. Ciò che è stato mostrato non è nulla se non la verità.
IN CITTA’. A Cagliari abbiamo mostrato, con coraggio, giubbotti antiproiettile consegnati come nuovi ma già scaduti, autovetture di servizio logore con più di duecentomila kilometri, vestiario insufficiente e inappropriato, personale sempre più vecchio con una media che rasenta i 50 anni, pulizie pressoché inesistenti e lezioni di aggiornamento professionale non all’altezza del periodo storico di allarme che stiamo vivendo. Si parla tanto di terrorismo e mancano munizioni per allenarsi in poligono tanto da spingere i dirigenti a limitare i colpi per poter far sparare tutti. L’aeroporto di Elmas ha sforato i 4 milioni di passeggeri in transito ma la Polizia di Frontiera ha un organico inferiore al quinquennio scorso; abbiamo le coste invase da profughi ma il Dipartimento non ha mandato nuovi uomini nonostante gli allarmi lanciati E’ inaccettabile. Si continua a voler dare un’immagine di una polizia moderna, al passo con i tempi, quando invece sopperiamo alle mancanze con iniziative personali visto che mancano fondi per poter intraprendere nuove strategie. E quando un organizzazione sindacale decide apertamente di mostrare quali sono le reali condizioni, si cerca di percuotere i suoi rappresentanti con l’azzardato fare del “colpirne uno per educarne cento”. Il SAP Cagliari non ci sta e si schiera apertamente al fianco del suo segretario Gianni Tonelli affinché le istituzioni diano un’inversione di tendenza comprendendo i reali motivi che lo spingono allo sciopero della fame mettendo a serio rischio la propria salute, per tutelare i poliziotti che rappresenta, quasi ventimila uomini e donne in divisa che non lo lasceranno solo proprio in questo momento. Sia chiaro, i poliziotti cagliaritani non temono ripercussioni perché il senso di verità e giustizia sarà sempre più forte delle dinamiche politiche e di palazzo che poco hanno a che fare con l’essere “poliziotti di provincia”.











