“I venditori ambulanti, almeno una trentina con gazebi, moto api e furgoni adibiti alla preparazione e vendita di panini e bevande su strada, non avevano alcuna autorizzazione rilasciata dagli uffici comunali competenti di Quartu per sostare nei pressi dei campi di pallacanestro. Tra l’altro quell’area è sottoposta a precisi vincoli paesaggistici”.
I VIGILI URBANI. Dagli uffici del Comando di Polizia municipale di Quartu S.Elena, la risposta ufficiale è breve ma fa chiarezza su un polverone sollevato in questi giorni, dove per l’appunto, con la carovana del Food Truck world festival (una manifestazione gratuita, che si svolge nelle piazze, in cui si possono scoprire, conoscere le persone che operano in questo settore e poter assaporare i loro prodotti), i commercianti avrebbero dovuto posizionare i loro stand movibili in prossimità dell’evento Poetto Fest: sabato 29 aprile, la decisione perentoria del Comando di viale Colombo: “Senza autorizzazioni non si può stare, dovete sgomberare l’area”. Da lì, le infuocate polemiche degli ambulanti, che per quei tre giorni avevano programmato di poter lavorare, ignari forse del fatto che chi doveva organizzare il tour itinerante non possedeva l’ok formale degli uffici incaricati al rilascio delle autorizzazioni.
DALLA FAN PAGE DEL TRUCK WORLD FESTIVAL. Ecco le dichiarazioni degli organizzatori dell’evento Truck Wordl Festival: “Continuano le assurdità, uno dei motivi per cui non è stata accolto il ripiego della soluzione in strada che ci avrebbe permesso di salvare il salvabile, soluzione proposta dall’assessore presente il giorno sul posto durante il delirio, era stata bocciata senza mezzi termini dal capitano della Municipale dicendo che sul litorale di Quartu era vietata ogni sorta di vendita, riguardava probabilmente solo noi. Come possiamo vedere nella foto – si legge nel post su Fb – la legge non è uguale per tutti. qualcuno stanzia tranquillamente e commercializza senza nessun ostacolo sul litorale nell’area che era stata individuata. Domattina qualcuno dovrà dare spiegazioni e pagarne le conseguenze. Sempre più arrabbiati sempre più determinati a scoprire perché ci sia stato un dietrofront così assurdo da parte dei piani alti che hanno speso parole pesanti a cui ci siamo legati e che ci avevano dato la falsa speranza di non annullare o rinviare il Festival. Cosa che avrebbe causato molto meno disagi per tutti. In questa giornata, festa del lavoro, sembra tutto più assurdo ancora più preoccupante e raccapricciante non averci più permesso di svolgere il Festival e aver proibito agli operatori aderenti di svolgere il proprio lavoro. A domani per tutti i retroscena di questa spiacevole e vergognosa storia”












