“Piscinas, i panni sporchi dei miliardari che deturpano la spiaggia”

Il racconto di Orion Pax sulla polemica della sporcizia lasciata in mare dopo l’arrivo dello yacht del magnate russo

di Orion Pax

Spiaggia di Piscinas, 31 agosto 2017

In questi giorni mi sono preso finalmente un po’ di riposo e in diversi pomeriggi della settimana mi sono recato alla mia spiaggia preferita, quella di Piscinas, sulla costa arburese.
Lunedì, al mio arrivo, noto con grande sorpresa la presenza di un mega yacht ancorato non troppo al largo…camminando (uno dei motivi per cui amo quella spiaggia) sul lungomare, scopro poi la presenza – in luogo piuttosto solitario – di un mega gazebo e relative mega sdraie, costantemente tenute d’occhio da un giovanotto in “divisa” da lavoro, protetto – povero lui – da un micro ombrellone non troppo lontano. Intuisco che a bordo c’è un pezzo grosso…
Nei giorni successivi mi sistemo, a distanza di sicurezza, in prossimità del gazebo: la curiosità è troppa!
Scopro così che sono diversi i movimenti intorno alla lussuosa “barca”: un gommone nero che presidia le acque circostanti, una chiatta che trasporta i passeggeri alla spiaggia e viceversa, tanti inservienti (camerieri, bagnini, baby sitter, fac totum) e una donna con alcuni bambini, tutti rigorosamente biondi e con la carnagione chiarissima. Parlano in inglese con i dipendenti ma tra loro credo usino un’altra lingua.
Persone “normali” circondate da…lavoratori super servili e accondiscendenti.
Li osservo e penso che, nonostante tutti i loro soldi, non sarei disposto a barattare la mia libertà con la loro…libertà vigilata. Ma questo è un altro discorso!
Sta di fatto che dopo aver osservato per due giorni questo “strano” fenomeno (più da Costa Smeralda!) leggo attraverso FB di una piccola polemica legata allo yacht che sembra essere di proprietà dell’ ottantaquattresimo più ricco uomo del pianeta : pare che martedì, giorno in cui non sono andato al mare, l’acqua dello stesso, solitamente cristallina, nel pomeriggio abbia assunto tonalità più paglierine e abbia rivelato la presenza di escrementi e carta igienica galleggianti…è facile fare due più due e credere che qualcuno abbia riversato in mare le proprie acque nere!!!
Impossibile, penso io! Figurati se una barca come quella non ha un sistema di depurazione e smaltimento che non impatti sull’ambiente…

Oggi però succede questo:
arrivato al mare noto che lo yacht non c’è più! Via anche gazebo e compagnia cantante…
Facendo la mia solita passeggiata però ecco lo smacco: giunto nel luogo dove per giorni mamma, bimbi, tata e camerieri hanno trascorso lieti momenti, noto spuntare dalla sabbia qualcosa…basta muovere un po’ di sabbia col piede per capire subito: ben 8 pannolini farciti fanno capolino (spero di averli trovati tutti!), e salviette e cotton fioc…
Di tutto mi sarei aspettato ma non certo un affronto simile: non una dimenticanza o una disattenzione ma una vera e propria maleducata intenzione di lasciare il proprio DNA – nella versione meno nobile – sulla mia spiaggia preferita!
È proprio vero che i soldi non ti fanno signore!
Ah! Naturalmente ora mi pare chiaro: qualche pomeriggio fa, cari amici, avete probabilmente nuotato proprio in miliardaria merda! 
Contenti?

PS. Naturalmente l’immondizia l’ho raccolta e portata via… 😉

INTEGRAZIONE AL POST, h 16:00 del 01 settembre

Per quanti di voi, giustamente, avanzano dubbi sulla veridicità del mio post sottolineo che sono certo di quanto ho scritto, per i seguenti motivi:

1) I panni che ho ritrovato erano esattamente del bimbo visto in braccio alla tata (per due giorni di seguito): sono molto diversi dai panni in commercio in Italia, molto più simili alle vecchie pezze di stoffa…ma in chiave moderna.
2) Il punto in cui li ho ritrovati è esattamente quello dove c’era il gazebo: riconoscibile per un disegno fatto dai bambini sulla sabbia e da una enorme buca nella stessa.
3) Nessun’altra famiglia avrebbe potuto abbandonare là quei panni per il semplice motivo che quella zona della spiaggia si raggiunge dopo una lunga camminata oppure in gommone. Nessuna famiglia con bimbi piccoli si spinge mai laggiù…né lo ha fatto in quei giorni.

In ogni caso ciascuno è libero di crederci o meno…del resto con tutto ciò che gira oggi su FB è comprensibile che nascano mille perplessità e riserve.

Che poi Piscinas avrebbe bisogno di maggior cura sia da parte del comune di Arbus (che non si degna di fare mai una pulizia del litorale ma è puntualissimo nell’estorcere 5€ per un parcheggio senza custodia che non ha alternative!) che di ciascun bagnante.

Un’ultima cosa: non ho creato questo post con l’intento di screditare il turismo o creare capri espiatori ma piuttosto per l’esatto contrario: parlare di inciviltà credo aiuti a prendere coscienza che è necessario un impegno in prima persona, qualunque sia l’estrazione sociale, la provenienza o altri accidenti simili. 
Il mondo è casa di tutti e tutti dovremmo averne cura. Sempre!

Ah! Dimenticavo…ognuno nel proprio profilo è libero di mettere o meno foto personali e dati sensibili così come chi legge è libero di credere o meno a quanto legge! 😉
Pax!


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