Pierfranco Zappareddu, un grande del teatro che ci ha lasciato

Il ricordo commovente di un’amica, che ne traccia un ritratto di un pezzo di vita vissuta insieme

Sull’improvvisa scomparsa di Pierfranco Zappareddu, uno degli esponenti più insigni del teatro in Sardegna e nel mondo, la testimonianza di un’amica, che lo ha conosciuto da vicino, Patrizia Rotta, che racconta così il suo struggente ricordo di una persona speciale, apprezzata da tanti a Cagliari e non solo nel mondo del teatro:

Quando 41 anni sono arrivata a Cagliari per la prima volta ero praticamente sola, a parte il compagno con cui stavo allora. Avevo appena vent’anni, una gran voglia di conoscere di muovermi di iniziare una nuova vita in questa isola sconosciuta, bellissima e strana, accogliente ma ancora estranea.

Ero giovane e pronta ad aprirmi anche a chi, come spesso succede con questi miei ormai corregionali, prima di concederti fiducia e amicizia ti fa pure la radiografia… Inevitabilmente, come succede a quella età e come era usuale a quel tempo ho conosciuto ragazzi e ragazze, amici del mio compagno, che sono diventati pian piano, anche i miei. Qualcuno è rimasto qualcuno l’ho perso.

Il primo, in assoluto con cui legai ero uno strampalato ragazzo che vestiva una mantella nera lunga, aveva la barba e i capelli lunghi tutti arruffati…voleva fare teatro. Era timido e imbranato con le donne. Simpatico, dolce, matto, e geniale e voleva fare teatro. Non parlava quasi d’altro, oltre che delle donne che non aveva, e non si curava delle prese in giro dei più. Fece una specie di concorso per andare in Danimarca, come allievo di uno dei più grandi registi teatrali del mondo, Eugenio Barba.

E lo vinse, perché voleva fare teatro…
Sono passati più di 35 anni da quando mi chiese, pochi giorni prima di partire: “Secondo te, se sposo Franca e la porto in Danimarca con me faccio bene?” In quei pochi anni eravamo diventati grandi, grandissimi amici.
Ce l’ha poi fatta a fare teatro, ed è diventato un grande.
Stanotte è morto, improvvisamente.
Ciao caro, carissimo Pierfranco.