Addio ai gazebo da piazza Yenne. Gelaterie, bar, pizzerie e locali che anche da oltre 10 anni
accoglievano i clienti sotto strutture fisse hanno dovuto rimuovere tutto. Restano solo i tavolini e
qualche ombrellone. La decisione dell’amministrazione risale a qualche mese fa e negli ultimi giorni si è
concretizzata. E sono soprattutto i titolari dei locali che sui gazebo della piazza contavano per i clienti
dei mesi invernali a pagare il costo della rivoluzione. Ora chi può li ospiterà all’interno del locale, gli altri
dovranno rassegnarsi. Ci saranno dunque in piazza meno tavolini. E, probabilmente, anche meno
baccano per far contenti i residenti di Stampace e accontentare la Regione che ha chiesto severe
misure anti rumore per il centro storico cagliaritano.
I gazebo. Secondo La Sovrintendenza e il Comune le evoluzioni moderne hanno stravolto l’assetto
originario di piazza Yenne. Perché l’esuberanza dei gazebo (fino a qualche anno fa era impossibile
l’attraversamento orizzontale della piazza a causa dei tavolini), al riparo dei quali negli ultimi anni è
nata l’abitudine di cittadini e turisti di mangiare pizza e gelato all’aperto, è solo l’ultimo dei fattori che
hanno depotenziato il fascino originario del sito. Serviva dunque un progetto di riabilitazione e
“smontaggio” delle opere realizzate negli ultimi sessanta anni, affinché la piazza potesse ridiventare un
luogo urbano prestigioso.
I lavori. E presto, forse già entro l’estate (o forse già “entro 15 giorni”, annunciano i camerieri dei
locali), la piazza cambierà volto. Le aiuole centrali (e la grande fontana mai amata dagli stampacini)
spariranno e rimarrà aperto un vasto spiazzo tra il chiosco e l’obelisco. Via tutti i gazebo. I locali
potranno posizionare i tavolini sotto i tendaggi (2, 5 metri di profondità) che si apriranno in prossimità
del varco d’accesso e su un ulteriore superficie della piazza (parametrata sulla base dei mq della
superficie interna e comunque non superiore ai 40 mq) in linea con l’attuale posizionamento dei gazebo
che potrà essere coperta con due ombrelloni.
Il futuro. L’idea, di prossima realizzazione, è quella di eliminare qualsiasi parcheggio attorno alla
piazza, in particolare sul lato lungo tra la statua di Carlo Felice e l’imbocco di via Santa Margherita,
ridurre le dimensioni delle corsie di traffico, annettere altre aree adiacenti alla pedonalità della piazza e
garantire la connessione pedonale tra i marciapiedi del largo Carlo Felice, tramite l’ampliamento delle
superfici attorno all’imbocco di via Manno, e il marciapiede di via Santa Margherita.
La piazza sarà dunque ingrandita e “liberata” da ogni elemento e arredo estraneo alla piazza
posizionato negli ultimi decenni e dal dopoguerra: aiuole centrali, sculture-fontanella, elementi lapidei e
pensilina Ctm. E il tutto entro l’estate.










