Fiumi in piena in mezzo alle strade, diverse perdite idriche in città, nonostante le segnalazioni “nessuno interviene”: da via Piave a via Kennedy acqua che sgorga. I tempi di attesa? “Mediamente sono due mesi” hanno constatato i cittadini. Un unico rammarico: si ripresenta ancora una volta la dispersione del bene primario in una stagione che è ancora in emergenza siccità.
Tanti sono i rigagnoli, le pozze, che sgorgano dal sottosuolo e si formano sull’asfalto, dell’acqua che fuoriesce da una rete idrica che ogni tanto cede, in più punti, anche contemporaneamente. Squadre spesso al lavoro, per ore, per tamponare le ferite di una condotta alla quale i “cerotti” applicati aiutano ma non guariscono. Ed ecco così che i cittadini segnalano, incessantemente, altro non possono fare se non evidenziare i lunghi tempi di attesa da quando il guasto è stato evidenziato al momento dell’intervento. Ultimo caso? In via Gallura, angolo via Piave, da quasi un mese lo zampillo che segna la strada fa concorrenza a quello delle fontane. “Penso sia normale, in via Kennedy è da tre mesi che aspettiamo” espone un residente.
Intanto si osserva e si valuta lo spreco, impotenti innanzi al bene che va perso e a quanto è prezioso, più che mai, quando il cielo è avaro di nuvole e pioggia.













