L’ansia è tangibile nelle parole di Nicoletta Nanni, figlia di Irene Cristinzio, la donna di 64 anni sparita nel nulla l’11 luglio “Non abbiamo idea di cosa possa esserle successo” – afferma la figlia della donna- “Quel giorno è uscita per fare una passeggiata, come tutte le mattine, ma quando alle 9 non l’abbiamo vista rientrare, ci siamo subito preoccupati”. Irene è una donna solare, allegra. Prima di andare in pensione ha insegnato per quarant’anni alla scuola media del paese, è amata da tutti. Sembra che nessuno le volesse fare del male, non ci sono mai stati episodi che lo hanno fatto credere. La casa si trova in campagna, circondata da altre abitazioni, in una strada molto frequentata nonostante si trovi nella periferia del paese. Ma quel giorno, quell’11 luglio, sembra proprio che nessuno abbia visto nulla. Nessuna traccia, nessun segno che possa aiutare i familiari a ritrovare Irene. “Escludo che possa trattarsi di un rapimento a scopo di estorsione” – continua la figlia – “Siamo una famiglia normalissima, senza un ingente patrimonio e poi, se fosse davvero successo così, i rapitori si sarebbero fatti vivi in un mese e mezzo per chiedere il riscatto”. Irene non ha mai avuto nessun problema, mai una minaccia, mai un avvertimento. É sempre uscita a fare le sue passeggiate senza alcuna preoccupazione, in tutta tranquillità. Il giorno della scomparsa non ha portato niente con sè, se non la sua borsa. I familiari non pensano che lei si sia allontanata volontariamente, come invece pensano gli inquirenti. Non ha mai avuto alcun cedimento psicologico, è sempre rimasta la donna gioviale e piena di vita come tutti i giorni. Ora restano le speranze dei familiari di poterla riabbracciare e hanno lanciato tantissimi appelli per poterla ritrovare.