Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, sarà a Cagliari il 22 settembre per accogliere Papa Francesco al suo arrivo nel capoluogo. Lo ha annunciato oggi l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, in una riunione del Comitato d’accoglienza presieduto da monsignor Francesco Puddu , vicario episcopale per la pastorale. La comunità musulmana di Cagliari: “Il ministro Cancellieri al posto del ministro Kyange? Noi non faremo più parte del gruppo di confessioni religiose che accoglieranno il Papa”.
Il pontefice e’ atteso all’aeroporto di Elmas alle 8.15 per cominciare un’intensa giornata di incontri con giovani, lavoratori e disoccupati della Sardegna, che terminerà nel tardo pomeriggio. Oltre al ministro Cancellieri, il Papa verrà accolto dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, quello del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, il prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e quello di Elmas, Valter Piscedda, il commissario della Provincia di Cagliari.
Il programma definitivo sarà annunciato il 10 settembre prossimo in un incontro pubblico aperto ai giornalisti, dopo che il 5 le autorità vaticane e italiane avranno effettuato l’ultimo sopralluogo sul percorso ipotizzato per la visita a Cagliari.
“Dopo esser venuta a conoscenza che sarà il ministro Cancellieri ad accogliere il Papa a Cagliari – spiega Sulaiman Hijazi, portavoce della comunità musulmana cagliaritana – e non più il ministro Kyange,come era stato proposto, la comunità musulmana di Cagliari ha deciso di non far più parte del gruppo di confessioni religiose che lo accoglieranno.
Papa Francesco durante questi mesi ci ha insegnato a combattere il razzismo e la discriminazione religiosa e ci sembra assurdo che sia stata presa una decisione del genere proprio in occasione della sua visita. Un’azione del genere non fa altro che legittimare tutte le inutili polemiche nate nei confronti del ministro Kyange,oltre ad essere un insulto verso tutti i sardi e non solo verso gli immigrati.
Se anche non si dovesse condividere l’operato del ministro dell’integrazione non è giusto esprimere un giudizio sulla base della sua provenienza o colore di pelle”.