Omicidio di Mirko a Tortolì, Shahid ha chiesto rito abbreviato con sconto di pena

Deciderà il giudice, ma sia il pubblico ministero che i legali di Paola Piras e di parte civile si sono opposti. L’11 maggio di un anno fa il pakistano 30enne, detenuto a Uta, fece strage con decine di coltellate, a Tortolì, uccidendo il ragazzo 19enne che tentava di difendere sua madre dalla quale l’uomo non voleva separarsi


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Ha chiesto il rito abbreviato per poter godere dello sconto della pena fino a un terzo rispetto alla sentenza con rito ordinario, ma sia il pubblico ministero che i legali di parte civile si sono opposti alla richiesta. Paola Piras, la mamma di Mirko Farci, ammazzato per aver impedito che lei morisse, era nell’aula dove si deciderà  la sorte di Masih Shahid, il 30enne pakistano che ha infierito con 18 coltellate su di lei, miracolosamente sopravvissuta, e su Mirko, tre coltellate di cui una mortale.

L’orrore si consumò quasi un anno fa, a maggio del 2021 a Tortolì, quando all’alba il pakistano incapace di accettare la separazione da Paola, che l’aveva già denunciato per stalking e molestie (reato per cui è già stato condannato), ubriaco, si arrampicò in casa  e fece strage con un coltello da cucina. Mirko, svegliato all’alba dai rumori e con indosso la maglia della sua adorata Juventus, si mise fra la mamma e il killer e rimase ucciso. Oggi Masih ha chiesto il rito abbreviato. Il giudice Mariano Arca si è ritirato in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di rito abbreviato avanzata da Federico Delitala, avvocato difensore del 30enne detenuto in carcere a Uta e oggi non presente in aula, che ha chiesto anche una perizia psichiatrica.


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