Gli ultimi due anni e mezzo vissuti nell’incubo di uno nuovo sfratto. Nulla è cambiato in questi mesi per una coppia di Sant’Elia con quattro figli minori a carico, di cui una affetta da autismo. Lunedì mattina l’ufficiale giudiziario busserà alla porta della casa occupata di via Vasco de Gama.
Irene e Giuseppe, questi i protagonisti di una brutta storia, come quella di tanti altri. Perché a Cagliari l’emergenza abitativa è un problema che esiste ormai da troppo tempo. I due sbarcano il lunario con lavori saltuari, lui nella piccola pesca, lei con quello che trova. I soldi per pagare un affitto non ci sono.
Chiedono di rimanere in quella casa o entrare nelle graduatorie (ferme da anni) per ottenerne una popolare. Ma sono stati scartati poiché hanno occupato abusivamente un appartamento. Hanno accettato la formula proposta dal comune dell’affitto sociale, ma ancora non hanno trovato nessuno che gli affitti una casa. “I padroni di casa non si fidano – spiega Irene – ci sono molti pregiudizi per chi arriva da questo quartiere.”
C’è pero una legge regionale che potrebbe essere applicata a questo caso: l’articolo 14 della legge 13/89 in base al quale sino al 25 per cento degli alloggi di edilizia popolare possono essere assegnati in regime di riserva dall’amministrazione regionale, anche su proposta dei comuni, per far fronte a specifiche situazione di emergenza abitativa per esigenze di particolare gravità. Situazione nella quale rientra questa famiglia d, che oltre ad avere tre minori ha una bimba -affetta da una grave patologia. Serve però una relazione che attesti questa emergenza certificata dai servizi sociali, che non è mai stata stilata.
Il timore è di restare in mezzo a una strada.












