“Non ha calunniato i magistrati”, assolto l’editore Grauso

Il processo collegato al sequestro di Silvia Melis si conclude a Palermo dopo quindici anni. E cade anche l’ultima ipotesi di reato. 


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Arriva l’assoluzione da parte della prima sezione della Corte di appello di Palermo per l’editore sardo Nicola Grauso, in merito all’accusa di calunnia ai danni dei magistrati cagliaritani Carlo Piana e Mauro Mura.

La vicenda che si conclude con l’assoluzione, si collega al sequestro di Silvia Melis. In primo grado Grauso era stato condannato a due anni e sei mesi con una sentenza pronunciata il 21 luglio del 2010 dal Tribunale di Palermo, dove il processo si è celebrato perché all’inizio nel caso era coinvolto il magistrato sardo Luigi Lombardini, suicida nell’agosto del ’98 dopo essere stato interrogato dai colleghi palermitani.

A carico di Grauso pendevano inizialmente anche le imputazioni di estorsione e tentata estorsione ai danni di Tito Melis, e delle quali l’editore rispondeva assieme all’ex giornalista Antonangelo Liori e all’avvocato Luigi Garau. Tutti e tre furono stati assolti in primo grado da queste accuse, ma in primo grado era già caduta l’accusa principale e cioè che Grauso avesse estorto alla famiglia della ragazza il miliardo sborsato per il riscatto. Quindici anni dopo, il processo si conclude con un nulla di fatto: né estorsione, né piano per calunniare i pm.