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Se n’è andata in punta di piedi, Franca Ferraris Cornaglia, a 88 anni, portati con estrema lucidità, con la tempra forte che la caratterizzava. Lei, una poetessa di razza, che sapeva cogliere aspetti e contorni della Cagliari più intima e vistosa, nella semplicità dei gesti quotidiani. Tutte rime in sardo, sfociate in due libri: ‘Su passarissu’ e ‘Buttinus e babbuccias’. E proprio ‘su passarissu’ è “il corridoio della vita che ogni uomo dovrà necessariamente percorrere”. In fondo c’è un portoncino scuro che si apre alla conclusione del percorso”. Ironica, intelligente, modesta, si scherniva se riceveva complimenti ed era restia a convegni e celebrazioni, come quando fu chiamata da Rosabianca Rombi per l’Endas a raccontare se stessa, nella rassegna che riguarda i personaggi insigni di Cagliari. Ecco una sua bella strofa, dedicata a Cagliari: “Però du torru a nai:/nisciuna cosa bella/aintr”e sa vetrina/cantad una canzoni/cumenti sci cantai/d’ogn’arrogu”e papperi/postu cun arti e amori/in dogn’arrenconeddu/po fai cantai a Casteddu”. Con lei manca una voce poetica cagliaritana di grande pregio