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Polemica politica sempre più “piccante” a Monserrato. Dove ora va in scena la versione del Pd, con un lungo ironico attacco al primo cittadino dimissionario Tomaso Locci: “Abbiamo appreso dai mass media delle dimissioni del Sindaco- scrive il pd- della nostra città e riteniamo che questa mossa politica, retaggio della prima Repubblica, non sia più attuale. Ai cittadini poco importa dei giochi di palazzo. Gli obiettivi che il Sindaco ha raggiunto in questi 21 mesi sono modesti, non sono il frutto della sua azione politica, ma essenzialmente dell’iniziativa delle precedenti Amministrazioni. Lei signor Sindaco ha avuto la capacità solamente di mettere la firma, come un burocrate, sui lavori conclusi, vedi l’asilo nido, gli impianti sportivi, gli accordi con la RAS e con la ATS per la Casa sulla Salute (ricordiamo bene il suo “studentato”); non è riuscito a realizzare quasi nulla di suo, se non lo sfacelo di una coalizione, di una maggioranza civica seria e responsabile che ha creduto in lei. Per quanto riguarda l’astio che lei e solo lei, nutre nei confronti delle precedenti Amministrazioni, è doveroso ricordarle che le inaugurazioni che ha fatto sono il frutto del lavoro dei suoi predecessori (maggioranza e opposizione). Sarebbe corretto riconoscere gli apporti che sono pervenuti all’azione della amministrazione anche dalla minoranza in occasione dell’approvazione, con voto unanime, di piani e programmi in campo urbanistico, della programmazione dei nuovi tracciati della metropolitana di superficie e dell’assetto delle opere connesse con la messa in sicurezza della SS 554 e delle opere di mitigazione idraulica. Bene farebbe a non autoincensarsi, ma sarebbe politicamente più corretto non scaricare le sue responsabilità e la sua incapacità politica di governare, talvolta ai predecessori e talaltra alle forze che la sostengono o che l’hanno sostenuta. Sindaco stia tranquillo sugli inciuci, non pensiamo che vi siano delle forze politiche interessate a fare delle alleanze con lei che ha tradito dal primo momento la buona fede e la speranza dei cittadini, presentandosi come il “Nuovo che avanza” e rinnegando anche ultimamente la sua appartenenza politica.
Abbia il coraggio di dire chiaramente da che parte sta politicamente, perché i cittadini sanno già, che lei rappresenta legittimamente un partito politico; non si vergogni di dire alla sua coalizione e ai cittadini ciò che già tutti sanno. Non è un disonore far parte di una forza politica ben definita. Sono emblematiche le sue passeggiate con l’On. Cappellacci sullo scooter, sventolando la bandiera di Forza Italia e altrettanto emblematica è la sua partecipazione al forum dei Sindaci di Forza Italia promossa dall’On. Cicu. Questo sì, è un gioco di palazzo, visto che Forza Italia alle elezioni del 2016 si è presentata in una coalizione opposta alla sua, sostenendo un altro candidato Sindaco. Probabilmente i Consiglieri della sua maggioranza avrebbero gradito maggiore chiarezza e trasparenza, così come i cittadini. Giù la maschera signor Sindaco! La democrazia per il Partito Democratico è un valore unico inestimabile, frutto soprattutto del confronto politico e non è compatibile con la gestione personale e autoritaria della cosa pubblica. Siamo fortemente preoccupati, per la deriva autoritaria e padronale del Sindaco, fatta soprattutto di querele, come quella avanzata nei confronti della nostra Consigliera o le minacce nei confronti di chi è stato democraticamente votato e svolge legittimamente il ruolo di opposizione. Il Partito Democratico intende chiamare con orgoglio a raccolta tutte le forze progressiste, autonomiste, riformatrici, sovraniste e liberali che hanno dato vita alla nostra autonomia e autodeterminazione, e che nel bene o nel male hanno successivamente assicurato un’amministrazione cittadina improntata sul confronto e sulla concretezza dell’azione programmatica