Minacce all’anziana madre, pugni in faccia alla nipote e droga: in carcere pregiudicato a Pula

L’uomo maltrattava l’anziana madre convivente, malata e di oltre 80 anni, costringendola a vivere in un costante stato di ansia e paura e rivolgendole insulti, percosse e minacce finalizzate all’ottenimento del denaro necessario all’acquisto delle dosi di droga


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Nella giornata di ieri i Carabinieri della stazione di Pula, reparto dipendente dalla Compagnia di Cagliari, hanno arrestato dopo mesi di accertamenti investigativi e di polizia giudiziaria, il pregiudicato Salvatore Zara, 52 anni, residente a Pula.
Nel corso degli anni l’uomo è stato più volte oggetto di attività di polizia giudiziaria da parte dei carabinieri che, in diverse occasioni, hanno proceduto nei suoi confronti con svariate perquisizioni domiciliari rinvenendo spesso nella sua disponibilità sostanza stupefacente di diverso tipo.
Dalla condotta particolarmente violenta e spesso minacciosa nei confronti di conoscenti e parenti, l’arrestato maltrattava abitualmente l’anziana madre convivente, malata e di oltre 80 anni, costringendola a vivere in un costante stato di ansia e paura e rivolgendole insulti, percosse e minacce finalizzate all’ottenimento del denaro necessario all’acquisto delle dosi di droga.

Per tali motivi, infatti, dal mese di maggio 2018 l’anziana donna era stata allontanata e portata via dalla figlia e dalla nipote che, anche a detta dei colleghi di lavoro di quest’ultima, era stata minacciata in molte occasioni dal pregiudicato in presenza di altre persone all’interno del panificio in cui lavora da anni.

I militari sono intervenuti anche per molestie nei confronti della nipote che, mediante veri e propri atti persecutori, aveva ormai costretto in un clima di perenne e grave stato di ansia mista a paura, al punto tale da costringerla a specifiche cure e terapie mediche. In qualche occasione, dopo indicibili ingiurie rivoltele, l’uomo avrebbe persino colpito con una scarica di pugni al volto la giovane donna.

Tale aggressività, così come riferito dagli stessi assistenti sociali che da tempo lo seguivano, era sicuramente dovuta all’assunzione di stupefacenti dei quali l’uomo non riusciva più a fare a meno, riferendo addirittura di una “condizione di alterazione psico-emotiva che sfociava spesso in azioni estremamente violente”.

L’arrestato non ha mai risparmiato nemmeno gli operatori dei servizi sociali, verso i quali ha compiuto aggressioni e atti intimidatori e, talvolta, ha mostrato un comportamento violento anche verso i militari dell’arma che lo hanno sottoposto a controllo o lo hanno ricevuto in caserma per la formalizzazione di atti.

Il pregiudicato si trova ora a Uta.


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