Miglio accoglie l’invito del Papa: “Presto un Consiglio Pastorale”

Non solo vescovi e sacerdoti: anche i laici e i rappresentanti delle diverse realtà sociali avranno un peso nelle decisioni che riguardano la comunità cristiana


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L’arcivescovo Arrigo Miglio ha scelto le colonne del settimanale diocesano “Il Portico” per annunciare quello che definisce “uno dei primi impegni per il nuovo anno”: la costituzione del Consiglio pastorale diocesano. Nell’editoriale scritto per il numero della rivista diretta da Sergio Nuvoli in distribuzione da oggi, il presule spiega di aver raccolto la “sana provocazione” del Papa, che “ad Assisi nella Cattedrale di San Rufino ha detto che un Vescovo e un parroco non possono guidare la loro comunità senza il Consiglio Pastorale”.

“In ogni diocesi, se lo suggerisce la situazione pastorale – si legge nel Codice di Diritto Canonico – si costituisca il consiglio pastorale, al quale spetta, sotto l’autorità del Vescovo, studiare, valutare e proporre conclusioni operative su quanto riguarda le attività pastorali della diocesi. Il consiglio pastorale è composto da fedeli che siano in piena comunione con la Chiesa cattolica, sia chierici, sia membri di istituti di vita consacrata, sia soprattutto laici; essi vengono designati nel modo determinato dal Vescovo diocesano”.

Il Codice prescrive anche che “i fedeli designati al consiglio pastorale siano scelti in modo che attraverso di loro sia veramente rappresentata tutta la porzione di popolo di Dio che costituisce la diocesi, tenendo presenti le diverse zone della diocesi stessa, le condizioni sociali, le professioni e inoltre il ruolo che essi hanno nell’apostolato, sia come singoli, sia in quanto associati. Al consiglio pastorale non vengano designati se non fedeli che si distinguono per fede sicura, buoni costumi e prudenza”.

Nei giorni scorsi, mons. Miglio aveva anticipato l’intenzione di costituire l’organismo diocesano durante i lavori del Convegno pastorale, aggiungendo, come riporta “Il Portico”, di “voler iniziare, con l’avvio dell’Anno liturgico, la Visita pastorale alle parrocchie della diocesi”.


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